Affittare Una Casa all’Estero per Lavorare Online: Come Scegliere

Se lavori online e viaggi spesso, ecco alcuni suggerimenti utili su cosa fare, e cosa valutare, prima di affittare una casa all'estero da cui pensi di voler lavorare

Giada Martini Riccardi: Vivo in una valigia, faccio ciò che amo e surfo le mie onde. Sono romana doc, trapiantata a Londra, da dove, tra un pezzo di pane tirato ad uno scoiattolo e un altro a un piccione, ti servirò la mia visione {animale} di questa incredibile città. Scrivo cercando di aiutare chi vuole lanciarsi in un'avventura oltre Manica.

Pubblicato il: 14 Gennaio 2014 | Categoria:

Quando si decide di soggiornare un periodo di tempo abbastanza lungo in un’altro Paese, direi dalle due settimane in su, non si può stare in ostello a lungo, soprattutto se devi lavorare. Io non sono quel tipo di nomade digitale che oggi è qui e domani, zaino-in-spalla, si riparte: preferisco organizzarmi per trovare una stanza in affitto e fermarmi un periodo più lungo nello stesso posto..

Come forse saprai, io di base vivo a Londra, ma ovviamente mi capita di viaggiare e/o soggiornare altrove e, se il periodo è più lungo di due settimane, allora mi affitto una stanza attraverso privati o navigo su uno dei tanti portali per trovare case in affitto per brevi periodi.

Una delle cose di cui secondo me si parla poco, se non per nulla, è cosa fare quando devi lavorare online da casa, ma la casa dove vivi non è tua e magari ci vivono altre persone oltre a te.

Se non disponi di un buon introito e/o gruzzoletto cospicuo messo da parte per affittare una casa da solo, è infatti probabile che, se starai all’estero per alcuni mesi, prenderai in affitto solo una stanza, condividendo l’appartamento e i suoi spazi.

Gli anni vissuti all’estero in affitto in case non mie, mi hanno insegnato qualche trucchetto che voglio subito condividere con te! L’offerta è tanta, ma la scelta è ardua: Londra, per esempio, ha un mercato immobiliare davvero variegato, qui sono capaci di affittarsi di tutto, dal divano di casa, passando per il letto dell’inquilino via per la vacanza di un mese, fino ad arrivare al posto per la tenda in giardino se casomai ti va di darti al campeggio.

Per un nomade digitale, che ha bisogno di ritagliarsi tra le mura di casa un proprio spazio tranquillo dove poter lavorare e non solo dormire, le cose si complicano un po’ ed è fondamentale tener conto di alcuni aspetti ai quali non si pensa immediatamente.

In base alla mia esperienza, posso consigliarti di:


  • Fare un Check al Wi-Fi: Innanzitutto quello che faccio io, quando si tratta di dover cercare/cambiare casa, è collegarmi al sito della mia compagnia telefonica e vedere più o meno la ricezione Wi-Fi di quella zona. Basta inserire lo zip code (codice postale) come nel caso della T-Mobile. In alternativa esiste HeatMapper il piú famoso Wifi Mapping tool, capace di capire pure se il segnale Wi-Fi della caffetteria in fondo alla strada dove abiti, stia cozzando con il tuo. Eh sì amico mio, come sai per noi nomadi digitali avere una buona e veloce connessione è davvero fondamentale!

  • Metti in chiaro le tue esigenze: La cosa migliore da fare è mettere subito in chiaro che lavorerai da casa. Nella mia esperienza inglese, mi è capitato di avere colloqui conoscitivi con dei landlord poco entusiasti dal fatto che io avrei passato la maggior parte del tempo in casa. Tu puoi dire, ma che gli importa, l’importante è che pago! Ma molti padroni di case, per loro ragioni, preferiscono saperti via in ufficio. Quindi è importantissimo specificare da subito che tu lavorerai da casa e/o comunque non hai un luogo esterno fisico (ufficio) dove andare a lavorare.

  • Referenze! Una difficoltà che può insorgere quando si va a vedere una casa/stanza, e si discutono poi i termini con il padrone di casa è di non avere un contratto di lavoro, quindi non poter fornire alcuna garanzia che sarai capace di pagare ogni mese. Il mio consiglio è quello di farti fare una lettera di referenza. Gli anglosassoni, ad esempio, amano le persone referenziate, quindi quando lasci una stanza, fatti scrivere due righe dal padrone di casa, per dire che sei stato un affittuario modello ed hai sempre pagato tutto. Magari in altri Paesi questa precauzione non è necessaria, ma io trovo che sia comunque un buon modo per presentarsi e stringere buoni rapporti con il tuo padrone di casa.

    Se non hai alcuna referenza, ti svelo un piccolo trucchetto usato da molti: fatti scrivere da un amico, magari con il quale hai condiviso uno o più viaggi, una lettera di referenze, amico che potrà testimoniare (spesso chiamano al telefono e/o via email) che avete convissuto assieme e che sei stato un eccezionale flatmate (coinquilino).


  • Immaginati già lì: Quella stanza/casa non è solo il luogo che ti darà un tetto e un letto dove dormire, ma sarà anche il tuo ufficio quindi sceglila bene. Rifletti bene su dove potrai lavorare, se in stanza tua (c’è una scrivania/postazione comoda?) o in un’altra parte della casa (si affaccia su una strada rumorosa?).

  • Chiedi chi ci vive, quanti coinquilini siete, che tipi sono (nel caso non riesci ad incontrarli quello stesso giorno). Fai quante più domande possibili, perché come già detto, quella lì sarà la tua casa-ufficio, e non è affatto divertente ritrovarsi a dover lavorare con gente che fa casino da mattina a sera, entra ed esce, luoghi angusti e/o sporchi e così via.

  • Cerca di affittarti una stanza luminosa, con tanta luce naturale, dove magari poter sistemare un paio di piantine, perché ti garantisco che mette di buon umore e fa bene alla salute/umore e al tuo lavoro. Inoltre prenditi una stanza tutta tua e con la porta che si chiude, perché affittarsi un divano-letto in salone e avere l’andirivieni degli altri coinquilini che magari vogliono vedersi la TV, non è davvero il massimo.

  • Metti anche in conto che molti non capiscono proprio cosa voglia dire lavorare da casa, la maggior parte crede che tu passi tutto il tuo tempo su Facebook e Twitter.

  • Fatti un giro dell’isolato: In una delle mie ultime case, avevo una donna delle pulizie e quando c’era lei in casa spesso per non darle fastidio, si usciva tutti per quel tot di ore che le servivano per pulire l’appartamento. Quindi fatti un giro dell’isolato non solo per conoscere il take-away più vicino a te, ma anche (e soprattutto) per vedere se ci sono in zona internet point, un parco anche piccolo dove scrivere in pace immerso nella natura, una libreria pubblica, oppure delle caffetterie che offrono connessioni Wi-Fi, sai così per avere anche un’alternativa a casa.


  • All-Inclusive: Accertati che Internet o Wi-Fi, sia incluso nel prezzo d’affitto e che puoi utilizzarlo quando vuoi e senza limiti.

  • Ordine! Mantieni tutto ordinato, soprattutto se non lavori nella tua stanza, e cerca di stabilire degli orari (esempio nessuno dei coinquilini può accendere la TV nella fascia oraria in cui lavori). “Apparecchia e sparecchia” sempre tutto quanto, ossia togli via laptop, appunti, penne, fogli e foglietti, etc. Per far capire agli altri che quello che fai è davvero lavorare e non “cazzareggiare” come fantasticano loro, cerca di darti degli orari, al mattino fai una ricca colazione, e poi via alla tua postazione a lavorare. Se dai degli orari gli altri impareranno a regolarsi, e soprattutto a rispettare silenzi e ritmi del tuo “micro-ufficio”. Senza organizzazione non potrai mai lavorare bene.

  • Questi qui sono tutti i piccoli accorgimenti che uso di più, tu ne conosci altri? Se sì, allora condividili con noi, lascia qui sotto un commento!



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