Abilità Professionali e Personali che si Migliorano Diventando Nomade Digitale

Lavorare online mentre viaggi per il mondo ti porta a sviluppare e a migliorare notevolmente alcune importanti abilità professionali e personali

Francesca Di Pietro: Ho unito le mie due grandi passioni, la psicologia e i viaggi. Studio i viaggiatori per dare nuova linfa alla psicologia turistica applicata e cerco, a modo mio, di ispirare e magari aiutare altri viaggiatori a viaggiare da soli. Ho portato il travel coaching in Italia per aiutare le persone a leggere la metafora del loro viaggio.

Pubblicato il: 17 Febbraio 2015 | Categoria:

Al momento non esiste una scuola per nomadi digitali, non ci sono master, lo si diventa sul campo, o meglio sulla strada. Ognuno di noi vive in maniera diversa il suo essere nomade digitale e interpreta a proprio modo la parola “nomade”, ma tutti abbiamo ben chiaro cosa significhi digitale.

Ci serve un computer e una connessione a Internet ed il resto è fatto.

Detta così sembra facile, romantico e perfetto, e direi che in effetti lo è , ma quando sei in giro per il mondo in Paesi che ti interessano moltissimo, magari al mare, a contatto con nuove persone e non hai un capo, un ufficio e una sveglia, essere concentrato sul lavoro non è la cosa più facile del mondo.

Quando ho iniziato a vivere in questo modo mi sembrava pressappoco impossibile concentrarmi persino nella sala comune di un ostello, ora questo post lo sto scrivendo da un chicken bus in Cambogia.


Tre Abilità Professionali e Personali che Migliorerai Diventando Nomade Digitale


1. Concentrazione

Ammettiamolo, in ufficio si perde un sacco di tempo, caffè, macchinetta, chiacchiere, Internet, giornali… tanto il primo obiettivo è che il tempo passi.

Quando sei un nomade digitale il primo obiettivo è che il lavoro sia finito, così puoi dedicare il tuo tempo a fare dell’altro. Ogni nomade organizza la propria giornata in modo diverso, ma sicuramente tutti imparano ad ottimizzare i tempi morti, i trasporti, le attese negli aeroporti e a concentrarsi quando il lavoro chiama.

Molti nomadi lavorano con clienti che hanno base in Europa, anche se loro si trovano in altri continenti: ciò vuol dire che la mole di lavoro è concentrata in orari diversi della giornata. Sicuramente il fuso orario più comodo è con l’Asia, così si ha tutta la mattina a disposizione prima che l’Europa si svegli, ma molto spesso si trascorrono le nottate al pc per portare a termine progetti.

La cosa più difficile è resistere alla tentazione del viaggio e restare fermo al computer, sapendo che si è quasi sicuramente in un luogo scomodo, rumoroso e pieno di distrazioni. Con il tempo diventa assolutamente naturale specialmente perché sai che grazie a questa nuova capacità appresa puoi viaggiare e lavorare al tempo stesso.


2. Flessibilità

Il viaggio di per sé ti rende molto più flessibile. Ogni tendenza alla programmazione eccessiva viene quasi sempre sfatata da cambi di programma improvvisi.

Forse chi viaggia solo due settimane l’anno vede questi accadimenti con una accezione negativa, chi invece viaggia continuamente li vede solo come un aspetto della vita, è un po’ come il traffico sul Raccordo Anulare di Roma: è lì, c’è!

Questo aspetto con il tempo lo trasli anche all’approccio al tuo lavoro, inizi ad organizzare il lavoro anche in base alla connessione Internet che troverai lungo il cammino, a cambiare l’organizzazione delle tue giornate lavorative, a masticare come pane quotidiano il problem solving, inteso come il processo cognitivo messo in atto per analizzare il problema ed escogitare una soluzione.


3. Programmazione

Direi che di pari passo con la flessibilità, per poter garantire degli standard elevati lavorativi anche in viaggio, è necessaria una buona programmazione.

Di solito il lavoro si organizza per priorità, quando sei un nomade digitale impari che si organizza anche per località.

Ad esempio, se nella tua settimana sai già che uno o due giorni li occuperai su mezzi di trasporto, lascia per quei momenti il lavoro di contenuto che puoi svolgere off line, se ti trovi in un posto con un ottimo Wi-Fi, non posticipare tutte le attività che necessitano di una rete potente.

È importante non ridursi mai al filo della scadenza, dato che non hai la possibilità di controllare le variabili e non sai se sarai in grado di poter lavorare al meglio fino al giorno prima.

Ad ogni modo cerca di avere sempre un Wi-Fi piano B, io di solito uso sempre un cellulare con scheda locale con traffico dati molto elevato, in modo che all’occorrenza posso usarlo come modem e in più ho Comfortway che è un modem portatile con scheda roaming, che uso davvero solo per le emergenze dato che in Europa è molto conveniente, ma fuori dall’Europa è carissimo.

Se la situazione dovesse precipitare e la località è troppo ostica per poter lavorare on line, cambia posto, dopo tutto tu stai viaggiando perché il tuo lavoro ti permette di farlo, quindi è lui a guidare il tuo cammino.


Foto credit: Shutterstock


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