Come la Passione per la Danza Diventa Una Professione da Nomade Digitale

In questo post ti racconto come artiste, performer, ballerine e insegnanti di danza abbiano iniziato con il tempo a sfruttare le opportunità offerte da Internet e siano diventate nomadi digitali.

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Eleonora Malacarne: Ho vissuto in Spagna per sei anni, al termine dei quali sono partita per un viaggio in solitario in India. Se prima sognavo solo di ripetere questa esperienza, ora spero di farlo un giorno da nomade digitale. Mi piacerebbe trasformare la mia passione per i viaggi, le danze indiane e la scrittura in una professione online che mi permetta di vivere e lavorare viaggiando.

Pubblicato il: 7 Gennaio 2014 | Categoria:

Spesso le persone mi chiedono come ho scoperto ed ho iniziato ad appassionarmi alle danze indiane ed orientali. Complice è stato un viaggio a Londra di diversi anni fa, durante cui, in uno dei tanti ristorantini di Brick Lane, ho scoperto un po’ la loro musica e i film da un maxischermo che li trasmetteva a tutto volume.

In realtà, in tempi in cui in Spagna (ci ho vissuto 6 anni) la danza indiana era ancora a livelli pionieristici e in cui in Italia era roba per pochi eletti, è stato Internet la mia vera manna dal cielo per conoscere e approfondire personalmente le diverse danze e gli stili.

Forse è un po’ “la scoperta dell’acqua calda” dire che ormai su Internet si trova tutto, ma per me è stato uno strumento utilissimo e pensando a chi sta “dall’altra parte” ovvero chi cerca di farsi conoscere, è impensabile non avere una presenza online oggi come oggi, qualsiasi sia la professione che svolge.

Su Youtube ho potuto vedere dei film indiani non giunti in Italia o in Spagna attraverso altri canali, alcuni dei quali in costume, in cui si parla ancora della vita indiana ai tempi della dominazione Moghul, in cui spesso si vedono scene di danza Kathak, la prima danza classica indiana con la quale sono venuta a contatto direttamente e per esperienza personale.

Poco a poco mi sono sempre più interessata a questo affascinante mondo, scoprendo anche le altre danze classiche (nella foto in alto, ad esempio, puoi vedere un gruppo di danzatrici di Bharatanatyam che ho avuto l’occasione di ammirare due anni fa al festival che tutti gli anni si tiene a Mamallapuram).

Grazie ai contatti sui social network, sia in Spagna che in Italia, ho potuto entrare in contatto con diverse artiste ed insegnanti, alcune delle quali sono diventate mie amiche, altre invece le ho potute seguire ed apprezzare direttamente come maestre.

Oltre alla semplice “amicizia”, i social network sono popolati da gruppi sulla danza e quasi tutte le artiste hanno un profilo professionale diverso da quello personale, in cui aggiornano sulla loro presenza online in siti e gallerie video, offrono saltuariamente video di esibizioni e organizzano sorteggi con in premio corsi gratuiti.

Grazie al Web, si è dunque aperto davanti a me un mondo nuovo: non solo ho stretto amicizie importanti, ma ho potuto rendermi conto di quanto Internet abbia ormai assunto un ruolo decisivo anche per la professione di artiste, performer e danzatrici. Il Web non serve più solo a scrivere email per contattare alunne.

Molte artiste e danzatrici lo hanno ben compreso e sono diventate anche un po’ “tuttofare” in questo campo, chi in forma più artigianale e chi meno, creandosi siti personali, blog, diventando esperte a ritoccare foto e a montare video, cercando di rinnovare la propria immagine con sedute fotografiche ed offrendo anche altri servizi per monetizzare, in un modo diverso dalla classica lezione frontale o dallo show, la loro professione.

Tra i commenti di un post pubblicato su questo sito, Diventare Nomade Digitale: Da Dove Iniziare, un lettore chiedeva se esistessero realmente possibilità di diventare nomade digitale anche per chi svolge una professione non strettamente legata al mondo di Internet e che necessita di presenza fisica, come ad esempio il massaggiatore.

Jonathan, uno dei miei colleghi contributors, aveva auspicato comunque altre opportunità di monetizzare il proprio lavoro grazie a Internet, non solo attraverso, infoprodotti, corsi e tutorial venduti attraverso il sito, ma anche, ad esempio, organizzando dei “tour” promozionali o di lavoro itinerante che danno appunto l’opportunità di lavorare viaggiando.

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Questa possibilità è più che mai sfruttata nel mondo della danza, in cui le performer e le danzatrici non solo tengono dei propri corsi o danno lezione privatamente, nelle scuole di danza oppure si esibiscono in spettacoli, ma hanno tutta una serie di attività supplementari retribuite, come a esempio:

  • La partecipazione a festival del settore, in cui i performer/danzatori tengono degli workshop, si esibiscono in show serali, vendono abiti o accessori e in alcuni casi vengono chiamati a far parte della giuria di concorsi di ballo abbinati al festival;
  • L’organizzazione di feste a tema (o la partecipazione) come le “Hafla” della danza orientale e tribal fusion, in cui è possibile per alunni e appassionati partecipare gratuitamente o dietro pagamento di una somma ridotta (l’ambiente è informale e non ci sono corsi, ma magari improvvisazioni, di solito ci sono punti di ristoro e banchetti di abiti, cd e accessori);
  • L’organizzazione di tour (o la partecipazione) noti come “ritiri” di più giorni, solitamente in location esotiche o in luoghi rurali a contatto con la natura, in cui si fa una full immersion attraverso corsi, piccole esibizioni, si mangia assieme e si alloggia in una casa di campagna o struttura idonea all’evento;
  • I servizi ad abbonamento che comprendono ad esempio la possibilità di scaricare mensilmente nuove coreografie, oppure i pacchetti di ore di lezione con abbinate promozioni per chi si iscrive al sito (sconti o accesso a prodotti e contenuti esclusivi solo per gli iscritti);
  • La vendita di gioielli, bigiotteria, accessori, cd, libri, abiti e costumi o creazioni personali;
  • Le lezioni “integrate”: alla lezione frontale si aggiunge, facendo pagare un sovrapprezzo, il video della coreografia finale con la spiegazione, oppure si può organizzare una lezione con coreografia speciale per un evento, come un compleanno o un’addio al nubilato;
  • La vendita di merchandising legato all’immagine dell’artista o del gruppo/troupe di danza -, qualcosa che non tutte ovviamente riescono a fare in breve tempo ma che è una strada assolutamente percorribile.

Alcune artiste sono riuscite a crearsi una propria inconfondibile immagine (ricordiamoci di questa presenza online e del “personal branding”) in modo così efficace da aver creato di conseguenza una serie di prodotti-merchandising: dai materiali per l’apprendimento (libri, dvd, cd e metodi di studio protetti da copyright) fino alle t-shirt con logo o frasi della loro filosofia di danza o stile.

Quando penso a tutte queste cose, e in particolare al fatto di aver creato un’immagine e una vera e propria marca inconfondibile, condivisa e apprezzata da appassionati di una particolare danza, mi viene in mente subito lo stile tribal fusion e in particolare una delle sue pioniere: Rachel Brice.

Se sei un appassionato come me di danze indiane e orientali conoscerai certamente questa artista, se invece non lo sei e non hai mai sentito parlare di tribal fusion o di American Tribal Style (ATS) ti spiego brevemente di che cosa si tratta per farti capire la portata di questo fenomeno artistico.

Sicuramente conoscerai, avrai visto o avrai una vaga idea di cosa sia la danza del ventre o danza orientale.

Negli anni ’70 un gruppo di artiste inizia a fondere elementi della danza del ventre con danze folkloriche, nomadi e tribali del Medio Oriente, del Nord Africa, della Spagna e dell’India. Caroleena Nericcio negli anni 90 prosegue questo cammino e si arriva a uno stile più complesso ed elaborato caratterizzato da elementi chiave della danza orientale e dalla postura fiera ed elegante, in cui sono fondamentali i movimenti delle braccia (che vengono dal flamenco).

La Danza tribal fusion nasce quindi con degli elementi provenienti dalla danza orientale offrendo un ventaglio di possibilità di fusione infinito, mescolandosi con yoga, danze indiane, danze zingare, stile dark fusion e persino burlesque.

A questa danza si associa un’estetica, che pur partendo da una base è sempre in evoluzione ed adattabile al gusto e alla personalità della danzatrice (i costumi sono top decorati con gioielli o bigiotteria etnica e gonne lunghe gitane a balze oppure pantaloni leggermente a campana portati con delle sovragonne o cinture con elementi etnici, specchietti, campanellini, catenine o monete).

La potenza di questa danza è che è una specie di “artificio”, è una fusione di generi creata quasi a tavolino, ma che porta poi alunne e danzatrici a riconoscersi in questo stile da qualsiasi parte del mondo vengano. E’ una nicchia di mercato precisa, con uno stile aperto a migliaia di varianti, così come lo sono il vestiario e i costumi, tant’è che molte ballerine o studentesse sono in cerca e acquistano oggetti in mercati in giro per il mondo per poi produrre a casa le proprie creazioni.

Il carisma, l’esperienza e la professionalità di Rachel Brice, unite a un attento uso dei mezzi promozionali offerti da Internet, le hanno permesso di arrivare a tutt’oggi allo status di artista e nomade digitale.

Rachel Brice oltre che sui social network promuove se stessa attraverso il suo sito personale, in cui oltre ad articoli e aggiornamenti si trova un negozio online di oggetti ove campeggiano loghi e immagini dell’artista e una sezione speciale sul suo metodo protetto da copyright “The 8 Elements”, in cui ha inserito la possibilità di fare esami per ottenere certificazioni di livello.

Un secondo sito da lei curato è Datura online, in cui si punta sulla danza in sé e per sé attraverso video introduttivi che invogliano all’acquisto di lezioni online tenute da lei e da altre star della danza orientale; Datura offre anche una esaustiva guida alle varianti dello stile e a tutti gli aspetti che entrano in gioco in questo tipo di danza.

Ecco il poster tratto dal sito Sahara Dance di uno dei suoi prossimi ritiri, in Costa Rica.

E tu, credi che esistano altre possibilità di monetizzare professioni non direttamente legate al Web e alla tecnologia come lo è la danza?

Sei stato incuriosito da questo articolo ad avvicinarti al mondo della danza?

Per qualsiasi domanda sono a tua disposizione!



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