News dal Mondo dei Nomadi Digitali: Febbraio 2019

Una raccolta di news e curiosità interessanti sul mondo dei nomadi digitali apparse questo mese nel Web

Avatar photo

Alberto Mattei: Sono il fondatore di Nomadi Digitali. Un progetto di comunicazione collaborativo e autofinanziato che nasce nel 2010 con l'obiettivo di diffondere anche in Italia la cultura del lavoro da remoto e del nomadismo digitale. Il mio obiettivo? Crescere un movimento di persone più libere e più felici per rendere il nostro mondo un posto migliore.

Pubblicato il: 26 Febbraio 2019 | Categoria:

Che cosa è News dal Mondo dei Nomadi Digitali?

Quello dei Nomadi Digitali è un movimento globale in evoluzione e crescita continua.

Ogni giorno nella rete vengono pubblicate migliaia di news, informazioni e curiosità che riguardano il mondo dei nomadi digitali. Spesso è veramente difficile rimanere aggiornati su tutto quello che avviene.

Per questo motivo ogni mese ho deciso di creare e pubblicare una piccola raccolta di curiosità e news interessanti, apparse nella blogsfera e pubblicate sui diversi siti internazionali.


Ecco la raccolta di news e curiosità interessanti sul mondo dei nomadi digitali apparse questo mese sul Web



1) Perché Lavorare da Casa fa Bene agli Affari

Matt Mullenweg fondatore e CEO di Automattic e co-fondatore della piattaforma WordPress, in questo Ted Talk descrive i profondi cambiamenti che stanno avvenendo all’interno delle aziende e nel mondo del lavoro. Matt sostiene che creare un’azienda distribuita, dove le persone sono libere di lavorare ovunque, è oggi il modo migliore per rendere l’azienda più efficace e più produttiva.


Puoi guardare il video sul canale originale : Why Working From Home is Good for Business


2) L’Altro Lato di Bali: L’Ufficio Turistico per Lavoratori da Remoto

Sul sito indonesiano di informazione turistica Detik Travel, l’autore di questo articolo, Ahmad Masaul Khoiri spiega come l’isola di Bali non è più soltanto una destinazione per viaggiatori e turisti tradizionali, ma attrae sempre più professionisti occidentali che scelgono quest’Isola come base/ufficio per lavorare da remoto con il resto del mondo.

In particolare l’autore parla di una località che si è sviluppata molto negli ultimi anni: Ubud. Una cittadina sulle colline, situata nel cuore dell’isola di Bali, dove non ci sono spiagge per fare surf o prendere il sole.

Tra templi, risaie e sculture in pietra, Ubud attira sempre più “Remote Worker” professionisti (la maggior parte sono giovani occidentali) che amano vivere e lavorare da remoto in questa località. Sono attratti dal clima caldo, dagli splendidi paesaggi e dallo stile di vita della gente di Ubud che è molto amichevole.

E’ difficile sapere esattamente quanti siano i Nomadi Digitali che si trovano a Ubud, questo perchè la maggior parte di loro entra (e soggiorna sull’isola) con un normale visto turistico di 60 giorni. Inoltre, non esiste una definizione precisa di Nomade Digitale e nemmeno è possibile definire tale chiunque porti un laptop in viaggio.

Ma l’apertura di due grandi spazi di coworking a Ubud, (ce ne sono altri dieci sull’isola di Bali) dimostra che questa è una tendenza in crescita e il numero di professionisti che lavorano da remoto sta aumentando rapidamente. Questi spazi di lavoro condiviso infatti non esistevano fino a pochissimi anni fa.

Se ti interessa approfondire puoi leggere qui l’articolo originale:
Sisi Lain Bali, Jadi Kantor Jarak Jauh Turis


3) Rapporto 2019 sullo Stato del “Lavoro da Remoto”

Il team di Buffer ha rilasciato da poco il rapporto annuale 2019 sullo stato del “lavoro da remoto”. Questo rapporto si basa su una serie di sondaggi e interviste a circa 2.500 remote worker professionisti e ad oggi è uno degli studi più completi sul lavoro da remoto.

I sondaggi di questo rapporto sono incentrati su una serie di domande, tipo: qual è il più grande vantaggio nel lavorare da remoto? Qual è la difficoltà più grande? E tante altre.

Quello che emerge dal sondaggio è che il 99% degli intervistai ha dichiarato di voler continuare a lavorare a distanza per il resto della propria carriera. E’ risultato inoltre che il 44% dei lavoratori remoti viaggia mentre lavora, per un periodo di tempo variabile da una settimana a un mese durante l’anno, mentre il 25% degli intervistati sfrutta questa combinazione viaggio/lavoro per periodi di tempo superiori ad un mese all’anno.

Il rapporto mostra anche che i principali problemi e gli aspetti negativi legati al lavoro da remoto, per i lavoratori intervistati rimangono essenzialmente due: la difficoltà di staccare la spina dopo il lavoro e una forma di solitudine professionale rispetto al tradizionale lavoro in ufficio.

Mentre il lavoro da remoto continua la sua ascesa nel mainstream, questi argomenti di discussione sono destinati a diventare sempre più comuni. Attualmente questo rapporto è un’ottimo strumento e un buon promemoria per quei manager che vorranno adottare modelli di lavoro smart e implementare il lavoro da remoto nelle loro aziende.

Puoi leggere qui il rapporto completo sul lavoro da remoto: State Of Remote Work – Raport 2019


4) Il Futuro del Lavoro da Remoto è Ora

Scott Mautz in questo articolo pubblicato su INC.com spiega perchè l’ufficio tradizionale come noi lo conosciamo sarà presto un lontano ricordo.

Il fenomeno del lavoro da remoto è ormai un fiume in piena! Questo movimento di trasformazione del mondo del lavoro si sta dimostrando più ampio e cresce più velocemente del previsto.

Oltre a chi lavora da casa, il lavoro da remoto include anche i dipendenti che lavorano fuori dall’ufficio o da sedi diverse per diversi giorni alla settimana, liberi professionisti che lavorano permanentemente fuori dall’ufficio e i nomadi digitali che lavorano da remoto in giro per il mondo.

E’ la struttura stessa del lavoro che sta cambiando e le aziende stanno cercando di tenere il passo.

Uno studio di Upwork, che ha coinvolto oltre 1.000 responsabili delle risorse umane nelle aziende, dimostra come il lavoro da remoto stia diventando la scelta prevalente nelle strategie di moltissime aziende:

– Il 63% delle aziende ha ora lavoratori da remoto, mentre il 57% delle aziende non ha ancora adottato politiche di lavoro a distanza.

– Il 48% delle aziende utilizza freelance (rispetto a 43% di un anno fa), e il lavoro freelance è aumentato del 168%.

– Sempre più responsabili delle assunzioni ritengono che le strutture agili e i team di lavoro da remoto diventeranno presto la norma.

– Molti manager affermano che gli uffici tradizionali sono destinati a diventare solo dei punti di incontro temporanei.

– La maggior parte dei responsabili delle risorse umane ritengono che il lavoro da remoto cambierà la natura stessa del lavoro all’interno delle organizzazioni.

Puoi leggere qui l’articolo originale: The Future of Remote Work Is Happening Now. Here’s How to Make It Work for You


5) I Nomadi Digitali Sfruttano i “Viaggi di Trasformazione” per Ritrovare Se Stessi e Connettersi con le Comunità Globali Offline

In questo articolo pubblicato sul South China Morning, Kate Whitehead parla del viaggio come strumento di trasformazione personale.

Il viaggio trasformazionale permette alle persone di staccarsi dallo stress della vita moderna per trovare eco-villaggi, progetti sociali, fattorie e comunità globali, dove fare esperienze diverse e vivere in maniera più consapevole, più spirituale e a contatto con la natura.

Questa tendenza è in crescita sopratutto tra i Nomadi Digitali che sempre più spesso scelgono di vivere e lavorare temporaneamente in destinazioni e luoghi che offrono queste opportunità.

David Casey il fondatore di NuMundo (una piattaforma online che collegava persone con fattorie, eco-villaggi, progetti sociali e comunità in tutto il mondo) afferma:

Forse per la prima volta nella storia dell’umanità, le persone non sono più costrette a vivere sempre nello stesso posto, ma possono essere libere di essere dove vogliono e rimanerci finché lo vogliono.

Molti dei posti inseriti nella nostra rete offrono un’opportunità di riabilitazione dalla società moderna. L’uso crescente di antidepressivi e casi di suicidio sono il risultato di una disconnessione dalla natura, dalla comunità e dalla società tribale. Soprattutto in Asia, vedo le persone isolate, vivono in celle individuali e vivono sempre più nel mondo digitale.

Puoi approfondire e leggere qui l’articolo originale: Digital Nomads Turn to “Transformative Travel” to Find Themselves and Connect With Global Communities Offline



Immagine di Copertina: Shutterstock


Potrebbero Interessarti Anche:


Letture Consigliate: