Resoconto del Primo Workation-Camp in Italia per Remote Worker e Aspiranti Nomadi Digitali

A Montalto Uffugo in Calabria, dal 12 al 19 Maggio, si è tenuto il primo Workation-Camp in Italia per remote worker e aspiranti nomadi digitali. Ecco le immagini e il racconto di questa magnifica esperienza condivisa.

Avatar photo

Alberto Mattei: Sono il fondatore di Nomadi Digitali. Un progetto di comunicazione collaborativo e autofinanziato che nasce nel 2010 con l'obiettivo di diffondere anche in Italia la cultura del lavoro da remoto e del nomadismo digitale. Il mio obiettivo? Crescere un movimento di persone più libere e più felici per rendere il nostro mondo un posto migliore.

Pubblicato il: 19 Giugno 2018 | Categoria:

Non ho mai compreso a fondo le motivazioni di chi desidera tornare a casa mentre è ancora in movimento,senza essere preso da un senso di vertigine.” Valentina Pigmei

Ci sono delle esperienze che vanno raccontate subito, a caldo, e ce ne sono altre che, invece, richiedono un tempo di interiorizzazione, di rielaborazione emotiva, per emergere in tutta la loro importanza.

Il primo Workation-Camp per remote worker e aspiranti nomadi digitali rientra in questa seconda categoria.

Non è facile descrivere a parole un flusso così intenso di emozioni, vissute in una settimana di coliving, di viaggio e di formazione, condivisa con altri remote worker professionisti, imprenditori e aspiranti nomadi digitali.

Proverò a farmi aiutare dalle immagini del bravissimo videomaker e fotografo Francesco Cristiano e dalle testimonianze di tutti i partecipanti a questa magnifica esperienza.


Cosa è Stato il Workation-Camp per Remote Worker e Aspiranti Nomadi Digitali?

.

1) Una sfida

Quattro professionisti e imprenditori, che condividono gli stessi valori e la stessa visione, hanno deciso di unirsi e organizzare un’esperienza non convenzionale. Vivere, lavorare e viaggiare insieme per una settimana, con altri remote workers e aspiranti nomadi digitali.

Obiettivo: vivere un’esperienza condivisa per sperimentare lo stile di vita da nomade digitale, creare nuove relazioni, crescere personalmente e professionale al di fuori dei circuiti tradizionali, conoscere e valorizzare un territorio.

2) Un viaggio

Alla scoperta di un territorio e di noi stessi! Abbiamo visitato luoghi e osservato da fuori la nostra vita, per vederla da un’altra prospettiva così da capire meglio cosa valorizzare e cosa invece è meglio allontanare.

3) Un’avventura

Siamo usciti dalla routine e dai percorsi già tracciati, per metterci alla ricerca di nuovi sentieri e di nuove strade da percorrere. Lo abbiamo fatto ogni giorno, in ogni luogo e in ogni momento del nostro stare insieme.

4) Un’esplorazione

Di noi stessi e del territorio che ci ha ospitato, che abbiamo vissuto a 360° attraverso una relazione autentica con le persone che lo abitano.

5) Un cantiere di idee

Il Workation Camp è stato: scambio di parole, esperienze, competenze, visioni e progetti futuri. Un percorso partecipativo per incontrare quello spazio fuori e dentro di noi dove le idee migliori nascono e si amplificano, grazie alle relazioni e alla condivisione.

6) Un esperimento di formazione esperienziale

L’apprendimento è un tesoro che ci seguirà ovunque. Tutte le attività svolte sono state metafore di situazioni reali di vita (sia personale che professionale), di un remote worker e nomade digitale. Situazioni nelle quali bisogna imparare a scegliere, a gestire risorse limitate, scadenze e livelli motivazionali differenti.

7) Una crescita personale e professionale

Individuale, collettiva, personale e professionale. Siamo partiti dal presupposto che nessuno può cambiare la nostra vita, se non siamo noi a volerlo. Abbiamo iniziato così a porci alcune domande: su cosa realmente ci impedisce di sentirci liberi e felici? Su cosa vogliamo cambiare della nostra vita e quali sono le sensazioni e le esperienze che vorremmo vivere.

6) Serendipità

Serendipità significa fare nuove scoperte per caso, oppure trovare una cosa mentre se ne sta cercando un’altra e questo ci provoca felicità. Questo è esattamente quello che è avvenuto durante il workation-camp.


Cosa Abbiamo Fatto in Questo Primo Workation Camp

Una settimana di coliving

Roberta ci ha ospitato nella sua Home for Creativity. Un coliving filosofico, una residenza condivisa affacciata sulla meravigliosa Valle del Crati che si apre davanti ai monti della Sila. Abbiamo sperimentato in prima persona un nuovo modo di co-abitare ispirato in cui le principali pratiche della share economy si incontrano per valorizzare le relazioni umane, il talento, le tradizioni, il sapere antico e contemporaneo dell’ospitalità.

Abbiamo meditato e fatto yoga della risata

Giovanni oltre ad essere un imprenditore, nomade digitale e uno dei maggiori esperti di felicità al lavoro, è anche maestro di meditazione trascendentale e di yoga della risata. Grazie a lui le nostre giornate sono iniziate con momenti di meditazione guidata, di rilassamento e con delle sonore risate di gruppo. Un’esperienza in grado di sbloccarci e di cambiare profondamente noi stessi, il nostro modo di approcciare la vita e modificare il corso della giornata rendendoci più lucidi, focalizzati e produttivi.

Abbiamo lavoro, imparato e progettato insieme

Abbiamo creato una rottura netta rispetto al passato e ai tradizionali criteri di apprendimento e di formazione, basati su approcci teorico-metodologi e auto-referenziali. Abbiamo cercando invece di restituire centralità ai nostri sogni e ai nostri bisogni. Lo abbiamo fatto valorizzando visioni, desideri e ambizioni personali, attraverso un percorso condiviso di formazione esperienziale, in grado di promuovere prima di tutto la consapevolezza in tutti i processi di apprendimento e nelle pratiche di cambiamento.


Cos’altro Abbiamo Fatto?

Siamo andati alla scoperta del territorio e delle sue eccellenze

Insieme ai ragazzi di River Tribe, che a Laino Borgo, in un angolo di natura emozionante nel parco nazionale del Pollino, hanno creato una magnifica community di persone libere e felici che vivono a contatto con la natura, abbiamo abbracciato una quercia monumentale e sperimentato il river tubbing sul fiume Lao. Le risate e le ‘scuffiate’ non sono mancate nemmeno stavolta.

Abbiamo visitato il centro di Montalto Uffugo insieme alle ragazze del Le Vie della Perla, un tour operator specializzato per viaggi in Calabria.

ClementinaBike ha organizzato per noi un bike tour tra i tipici giardini di Clementine, campi di liquirizia, colline d’ulivi, tra la foce del Crati e l’antica città di Sibari.

Con Giuseppe Palmieri narratore del gusto e vice presidente della fondazione italiana sommelier Calabria, oltre a degustare vini straordinari, abbiamo giocato con aromi e profumi in un matrimonio perfetto tra sapore e sapere.

Grazie al grande Fabio Cinque musicista poliedrico e fondatore del bellissimo progetto Suoni Erranti (laboratorio di contaminazione musicale), abbiamo ascoltato bellissima musica e abbiamo anche saputo che i Puffi hanno messo incinta Barbie…. ma questa è un’altra storia!

Abbiamo mangiato e bevuto di tutto

Abbiamo avuto il piacere di gustare le specialità della cucina locale, preparate con maestria e infinita passione dal mitico “homer Roberto”, seguendo antiche ricette tradizionali e utilizzando unicamente prodotti artigianali dei piccoli produttori e allevatori locali. Oltre chiaramente a verdure e ortaggi coltivate direttamente da Roberto nell’orto di casa.

Abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscere Ivano Trombino, produttore locale di liquori rurali e proprietario del “Vecchio Magazzino Doganale”, una giovanissima azienda che affonda però le sue radici su tradizioni antichissime ed eredità di famiglia. Una sera Ivano è venuto a trovarci alla “Home” per raccontarci la sua bellissima storia e farci degustare le sue produzioni alcoliche d’eccellenza.

Tra questi prodotti di eccellezza il “Jefferson” merita una citazione particolare. Premiato come migliore liquore del mondo al contest World’s Drink Awards, Jefferson è un amaro importante fatto con bergamotto, arancia, pompelmo, rosmarino, origano, insomma un vero liquore mediterraneo che sa di Calabria! A noi è piaciuto molto, forse troppo… ne abbiamo bevuto in quantità industriale!

Abbiamo fatto social dinner

Le nostre cene alla Home for Creativity sono state social, aperte alle persone del luogo. Seduti allo stesso tavolo i vari ospiti, che fra loro non si conoscono, decidono di trascorrere una serata assieme per parlare, scambiare idee, sogni e pensieri.

Abbiamo ballato, festeggiato e ci siamo divertiti un sacco!

L’ultima cena del Workation Camp è diventa una festa. Abbiamo deciso di darci alle danze tipiche, al vino e alla goliardia. Chi meglio di Unical Tarantelle & Vino e i ragazzi di Felici & Conflenti poteva rendere questa serata unica e inimitabile. E’ stata una grande opportunità per scoprire suoni dal fascino antico a contatto con gli attori che tramandano queste tradizioni, salvaguardando al tempo stesso un patrimonio culturale in via di estinzione.


Ecco Cosa Ci Ha Detto Chi Ha Partecipato al Nostro Workation Camp

Roberta: “Si entra nella casa da perfetti sconosciuti e ci si lascia in lacrime come si fa con la propria famiglia quando si abbandona il nido. Questo vuol dire vivere il coliving intensamente, condividendo la casa esteriore e le stanze più segrete di quella interiore. Il workation camp è stata una full immersion tra emozioni forti, nuove amicizie, nuovi saperi acquisiti e un esercizio di coltivazione di uno stile di vita più sano, più autentico e più lento. Il tutto arricchito dalla scoperta di un territorio vero, genuino e ospitale, come quello calabrese.”

Omar: “Un luogo incantato immerso nella natura dove ci si abbandona ad un viaggio nelle tre dimensioni temporali. Si viene catapultati nel passato, in un percorso a ritroso, alla ricerca degli eventi che ci hanno resi l’essere di oggi. Si ritorna al presente con la consapevolezza che la felicità non è un ostacolo. E si giunge nel futuro per nutrire il sogno. Una meravigliosa esperienza di Workation Camp per la realizzazione del proprio progetto di vita da nomade digitale, supportati quotidianamente da professionisti sempre disponibili a mettere in campo strumenti di lavoro, la loro esperienza ed umanità. Un intenso programma formativo accompagnato da attività avventurose, cucina locale e veri rapporti umani. Un luogo dove lasci il cuore, ma da dove rientri con nuovi amici.”

Stefania: “E’ stata una grande opportunita’ di apertura mentale e crescita insieme ai miei compagni e mentors. Partendo da un percorso introspettivo, attraverso la meditazione,siamo giunti, grazie al supporto di Alberto, Giovanni, Roberta e Francesco, alla consapevolezza di cio’ che vogliamo essere e di cosa possiamo fare per realizzarlo. Per me il Workation Camp e’ stato un modo di vivere la realta’ a 360 gradi, nella rigogliosa ed accogliente Calabria, con un gruppo di persone fantastiche e con un nuovo bagaglio di conoscenze che mi stimola e motiva a portare avanti il mio progetto di cambiamento.

Giuseppe: “Progetto organizzato nei minimi dettagli, attraverso l’assistenza e la formazione dell’aspirante ‘remote worker’ prima dal punto di vista interiore ( per conoscere un po meglio se stessi e poter quindi effettuare scelte più consapevoli) e poi del business economico ( si esce da lì sostanzialmente con gli strumenti per sviluppare una qualsiasi idea imprenditoriale). Personale competente e dedicato, all’altezza di un contesto veramente ben organizzato e , oltretutto, immerso nel verde. Attenzione alle pillole di saggezza del grande capo Alberto.”

Eleonora: “Quello che ho vissuto e imparato durante la settimana in Calabria, mi manca spesso. È stata una esperienza che è andata oltre le mie aspettative. Credevo di trovare un “corso classico” in cui ti mostrano slides contenenti best practise, tools e ti spiegano cosa devi fare. L’approccio invece è stato completamente inaspettato: si è partiti da un viaggio personale interiore per farci capire che prima di tutto, se vuoi intraprendere un progetto di vita, devi capire bene e focalizzare cose di te: limiti e potenzialità. Passioni e difficoltà. Perché diventare nomadi digitali non è abbandonare tutto improvvisamente e partire. I mentor che ci hanno seguito non si sono posti come insegnanti didascalici, ma come compagni-fratelli che con tanta cura e passione ci hanno preso per mano e accompagnato per compiere i primi passi.”

Daniel: “Questa esperienza mi ha sorpreso in tutto! Mi aspettavo un programma pensato per quelli che vogliono viaggiare portando il proprio lavoro “addosso”, quindi imparare le regole e ricevere delle dritte su come farlo. Il punto è che quella settimana è servita a molto, molto di più! Con l’aiuto di professionisti, esperti in diverse aree di competenze (dallo yoga, al business, fino ai software per lavorare e collaborare da remoto) e tutta una serie di attività programmate in maniera olistica, ho scoperto il vero modo di essere un Nomade Digitale. Sono passato dall’immagine stereotipata di me che lavoro con il mio Mac da una spiaggia tropicale, al cambiare radicalmente il mio approccio al lavoro, facendo in modo che il lavoro che voglio fare sia già di per se un bellissimo viaggio. Il Workation Camp è stata un’avventura personale molto più ampia e profonda di quanto io mi potessi aspettare, guidata sempre dai professionisti con cui ho avuto l’opportunità di co-vivere per un’intera settimana! Questo ha rafforzato ulteriormente la mia voglia di diventare nomade digitale, ripensando a questo come un vero e proprio percorso consapevole di vita e di lavoro! Ringrazio di nuovo tutti i mentor: Alberto Mattei, Giovanni Pozza, Francesco Biacca, Roberta Caruso, ma non posso lasciare indietro i miei fantastici compagni di viaggio: Stefania, Eleonora, Beppe, Omar e Lorenzo! Ci vediamo in giro per il mondo! “

Giovanni: “Partecipare ad un Workation Camp è un’esperienza unica che solo vivendo per un settimana insieme a persone che condividono i tuoi valori puoi fare. Facendo parte delle guide la mia opinione potrebbe essere di parte, ma non è così. Sono stato enormemente felice dell’intesa che si è stabilita tra tutti i partecipanti, comprese le guide. Il percorso di formazione e crescita ha portato le persone a lavorare sia su aspetti personali che su aspetti professionali. Sono dell’opinione che non c’è crescita professionale senza crescita personale. La ritualità della settimana è stata perfetta: spesso abbiamo iniziato la giornata con lo yoga della risata ma la mattina presto ognuno di noi aveva i suoi rituali personali… chi andava a correre, chi chiacchierava al telefono, chi era già in cucina a cucinare cose speciali per la colazione di tutti. Insieme a tutto il gruppo abbiamo esplorato gli elementi che rendono felice ognuno di noi perché non c’è buon business se non è un business felice. Alcune mezze giornate sono state dedicate alle esperienze sul territorio e così tra un giro in bicicletta tra gli agrumeti e la discesa del fiume Lao a bordo di ciambelle e canoe abbiamo “ossigenato” il cervello e l’anima. L’alternanza di momenti di svago a momenti di inteso lavoro ha reso il percorso equilibrato. Non dimentico le fantastiche serate a Home for Creativity, la cucina di Roberto e una lunga lista di momenti che messi insieme in una settimana l’hanno resa speciale. Quando sono tornato a Milano, nonostante la stanchezza di un’intensa settimana di guida, mi sono sentito pieno di energia e motivato a continuare il mio lavoro. Non mi resta che chiudere in bellezza con il mantra dello yoga della risata, come spesso è accaduto durante la settimana di Workation: molto bene…molto bene…yeah!”

Lorenzo: “Un viaggio. Un’esperienza che va oltre la formazione. Condividere tempo, emozioni e riflessioni insieme a persone che condividono i tuoi stessi valori è stato a dir poco strabiliante. Anche le cose che già avevo studiato e approfondito in questo contesto si sono amplificate e mi hanno arricchito. Si sono create delle connessioni ed il team dei mentor ha pensato anche a delle sessioni successive che ci stanno tenendo uniti. Il valore aggiunto?! Sono tanti! Il paesaggio, l’accoglienza, gli ingredienti genuini e la cucina tipica e fatta con amore di Roberto. Che dire… Un’esperienza da rifare e da suggerire a tutti coloro che aspirano ad una vita migliore fatta di libertà, condivisione e collaborazione.”

Francesco: “Quando alberto e roberta mi proposero di co-organizzare quest’esperienza fui subito entusiasta. Mai potevo, però immaginare, che mi avrebbe coinvolto emotivamente così tanto. Mescolare lavoro e viaggio, incontrando e concentrando tanti punti di vista in così poco tempo, è stato molto stimolante. Da rifare! “



Potrebbero Interessarti Anche: