Come Creare Un Media Kit Professionale per Blogger

Ecco alcuni consigli e suggerimenti pratici per creare un media kit per il tuo blog. Un documento che raccoglie le informazioni più importanti che possono aiutarti a trovare nuove opportunità e collaborazioni professionali.

Francesca Di Pietro: Ho unito le mie due grandi passioni, la psicologia e i viaggi. Studio i viaggiatori per dare nuova linfa alla psicologia turistica applicata e cerco, a modo mio, di ispirare e magari aiutare altri viaggiatori a viaggiare da soli. Ho portato il travel coaching in Italia per aiutare le persone a leggere la metafora del loro viaggio.

Pubblicato il: 8 Maggio 2015 | Categoria:

In principio era il curriculum vitae, poi il cv in formato europeo, per alcuni si chiama portfolio… e per un blogger?

In fondo se ci penso, la mia vita non in tutti gli aspetti è cambiata poi così tanto, quando lavoravo nelle risorse umane i miei amici mi chiamavo perché gli sistemassi il CV e ora, in occasione del TBneTalks mi ritrovo a fare un corso su come creare un media kit professionale.

Partiamo dall’inizio, se sei un blogger e vuoi proporti sul mercato, vuoi farti conoscere dalle aziende, portare avanti un progetto, devi poterti presentare nel modo migliore. Siamo nel mondo 2.0 e, a esempio, per un progetto con un ente del turismo nessuno ti chiederà mai il tuo voto di laurea o che master hai fatto, loro voglio sapere quanto vale investire su di te, quanto tu sia influente!

Un blogger è il suo blog, autore e prodotto si comprano insieme, sono uno la rappresentazione dell’altro, anche se si tratta di un magazine, anche se si tratta di un blog multi autore, c’è sempre un’idea di fondo, l’idea del fondatore, i progetti vanno avanti solo quando si individua un obiettivo, altrimenti prima o poi arrivano alla deriva, ma mi sa che di questo ne ho già parlato in un altro post.


Cosa Vuole Sapere Un’Azienda su Un Blogger?

Iniziamo con il chiarire una grande verità, non è un pensiero universale, ma diciamo rappresentativo: la maggior parte delle aziende del turismo non conosce ancora in modo completo come funziona il mondo digitale. Ammettiamolo, molti lavorano con i blogger perché “va di moda”, ma pochi sanno veramente come farlo o come misurare il loro lavoro.

Quindi se molte aziende ci capiscono poco , noi dovremmo essere ancora più professionali nello spiegare loro che tipo di lavoro facciamo e come potremmo collaborare.

Ogni blogger che si rispetti si presenta con un media kit, ossia un documento digitale che sintetizza la vision, l’influenza del blog e del suo autore.

Il media kit deve contenere tutte le informazioni sul blog e sull’autore, ma deve anche fornire dati importanti che permettano al potenziale cliente o partner commerciale di valutare le potenzialità e il valore dello stesso.


Come Si Struttura Un Media Kit?

Ecco otto sezioni che ti consiglio di inserire nel tuo mediakit


  • 1. Presentati come autore:

    Chi sei, quale è la tua storia, quale è la tua idea, ovviamente descriviti in modo breve e conciso.


  • 2. La nicchia:

    Racconta dell’argomento dell tuo sito, cerca di far emergere il taglio personale, il tuo punto di vista, la differenza tra il tuo sito e gli altri 10.000 che ci sono sulla Rete. Non hai una nicchia specifica e ben identificata? Ok, allora diciamo che ci dovesti lavorare di più su.


  • 3. I numeri:

    Nelle aziende quelli che si occupano del marketing amano i numeri: mostra le tue statistiche, spiegale, sii il più possibile specifico. La maniera migliore per presentare i dati è mensilmente, avere una idea di che traffico hai mensilmente permette di capire subito il valore del sito, presentare i dati annualmente a parer mio, nasconde una brutta verità.

    Google analytics da tutte le info che ti servono. Crea una bella tabella con gli accessi unici mensili, le visite genarli, il tempo di permanenza sul sito e il tasso di rimbalzo.

    Direi che questo è il minimo per capire se un sito funziona. Poi se riesci sarebbe utile inserire il numero di backlink che hai e la descrizione dell’utente, ossia divisione di genere, età e se scrivi in diverse lingue anche provenienza geografica del tuo lettore.


  • 4. I Social Network:

    Ormai in questo mondo sono quasi più importanti delle statistiche, definiscono il tuo tasso di influenza on line.

    Oltre ad elencare i numeri dei tuoi followers cerca di dare una visione qualitativa dei numeri, ad esempio per la pagine Facebook evidenzia quale sia il coinvolgimento medio giornaliero o quantomeno settimanale, sono tutte info che si trovano nella tab insight di Facebook . Anche per Twitter dai loro informazioni sul numero di follower e di menzioni e sulle liste in cui sei stato inserito.


  • 5. Cosa Offri:

    Questo tassello non è scontato, non tutti blogger offrono gli stessi contenuti ai propri lettori, specifica se offri articoli, reportage fotografici, video, campagne social o altro.


  • 6. Portfolio

    Se in precedenza hai gestito progetti di successo con altre aziende è bene menzionare queste esperienze nel tuo media kit, se ci sono delle testimonianze on line è buona abitudine linkare la pagina.


  • 7. Dicono di te:

    Essere stati intervistati o avere citazioni in riviste o radio è sempre una cosa molto positiva, io ti consiglio di indicare almeno i loghi di chi ha parlato di te.


  • 8. Contatti:

    Anche se hai inviato il media kit via email ed è quindi scontato che il cliente abbia il tuo recapito di posta elettronica, è comunque meglio ricapitolarli alla fine, inserendo anche il numero di cellulare e il tuo contatto Skype. Molto spesso i media kit girano all’interno dell’azienda e non sai mai chi sarà alla fine la persona che ti contatterà.

Se ti interessa approfondire gli argomenti trattati in questo post e vuoi sapere tutto quello che ti serve per diventare un travel blogger di successo, partecipa al al #TBneTalks dal 22 al 24 Maggio a Milano. (in occasione di questo evento live, io terrò un corso specifico su come imparare a creare un Mediakit professionale e accattivante).


Foto credit: Shutterstock


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