Lavori Come Dipendente e Vuoi Aprire Un’Attività Online? Come e Quando è Possibile Farlo

Stai pensando di avviare un'attività online autonoma, da freelancer oppure da solopreneur, e credi che il tuo lavoro da dipendente possa essere un limite? In questa guida ti spiego come sia possibile lavorare ed aprire partita IVA, utilizzando la tua assunzione come leva di sviluppo.

Angela Amato: Ho scelto di fare la libera professione con una prospettiva diversa. Convogliare il mio lavoro sul web e per il web. La consulenza fiscale alle imprese e professionisti che lavorano online sono da sempre la mia unica passione. Il mio prossimo obiettivo? Continuare a fare le mie consulenze online spostando il mio “ufficio”, alla scoperta delle bellezze del mondo.

Pubblicato il: 18 Dicembre 2018 | Categoria:

Ti sei sempre chiesto se è legale svolgere insieme queste due tipologie di lavoro, quanto costerebbe farlo e quali sono i passi burocratici da mettere in atto? Ora proverò a rispondere a tutte queste domande.

Lavoro dipendente e partita IVA, una dicotomia su cui ci si interroga e spesso non si è capaci di ottenere risposte adeguate. In questo articolo cercherò di risolvere parte dei dubbi che assillano chi lavora alle dipendenze di un datore di lavoro e nutre il sogno di avviare un’attività economica autonoma ed indipendente.


Esiste un divieto normativo nello svolgimento parallelo del lavoro da dipendente e autonomo?

La prima distinzione doverosa da fare è data dalla tipologia di settore in cui lavori: privato o pubblica amministrazione.

Se hai in essere un contratto di lavoro privato, non esistono dei divieti normativi che ti impediscono di aprire partita IVA e di intraprendere il tuo nuovo business. È una buona prassi rendere partecipe di questa tua decisione il tuo datore di lavoro, facendo una comunicazione per iscritto, soprattutto se l’attività che andrai a svolgere è in concorrenza con quella esercitata da dipendente.

Nel caso tu avessi un contratto di lavoro con la Pubblica Amministrazione, prima di intraprendere una tua attività economia, sarà necessario ottenere una specifica autorizzazione dell’Ente. In taluni casi, nel contratto di lavoro pubblico esiste un divieto perentorio all’avvio di attività commerciali o professionali.

Il divieto cessa solo in caso di lavoro pubblico svolto in part-time al 50% (max 18 ore) poiché non rappresenta l’attività principale svolta durante la settimana lavorativa.

Altra eccezione al divieto assoluto è concessa all’insegnante che lavora a tempo pieno per la PA che potrà svolgere solo una libera professione protetta per legge e correlata con le materie che insegna nella scuola pubblica.


Il dipendente può avviare la propria attività autonoma come Freelancer oppure Solopreneur. Quali sono le differenze normative tra queste due tipologie di attività?

L’attività che vorrai intraprendere contemporaneamente al tuo lavoro da dipendente potrà essere svolta in due modalità: in forma imprenditoriale oppure da professionista.

L’art. 2082 del Codice Civile stabilisce testualmente che è Imprenditore chi esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Il fine ultimo di tale attività economica è il raggiungimento di un profitto personale. Nell’attività condotta sotto forma di impresa prevale il fattore “organizzazione” delle risorse produttive (beni, servizi e risorse umane).

La figura del Professionista si caratterizza per la personalità della prestazione che svolge, dietro il pagamento di un compenso, senza avere vincoli di subordinazione, e per la prevalenza del fattore “lavoro” sul capitale.

Esistono delle professioni intellettuali protette per legge (Commercialisti, Ingegneri, Avvocati ecc) il cui esercizio sottende il possesso di determinati titoli ed abilitazioni. Altre Professioni, le c.d. libere, possono essere svolte senza un permesso, anche se la formazione tecnica e l’esperienza sul campo di certo non devono mancare.

L’Articolo “Quando Aprire la Partita IVA per Lavorare Online ed Essere Regolare col Fisco” ti aiuterà a comprendere quando sia necessario aprire la tua partita IVA, pur essendo un dipendente.


Qual è la forma sociale ideale da scegliere per realizzare il proprio progetto di lavoro da remoto?

La scelta della forma giuridica con cui svolgere l’attività autonoma dipende da una serie di fattori che devono essere analizzati per effettuare una scelta conveniente (responsabilità, patrimonio personale, capitale da investire, attività da svolgere, sistema di tassazione ecc).

Attualmente, le forme giuridiche da optare sono di due categorie: l’impresa individuale (la c.d. ditta) e l’impresa collettiva (le società di persone e di capitali).

Il professionista potrà lavorerà con una propria posizione IVA personale, unirsi ad altri professionisti per la creazione di un’Associazione professionale oppure scegliere la forma dell’impresa collettiva.


Come viene gestita la tassazione da dipendente se si ha anche un’attività autonoma?

Dare una risposta esaustiva in poche righe è quasi impossibile ma vorrei darti alcune indicazioni che ti aiuteranno a comprendere il nocciolo della questione.

In estrema sintesi, se avvii una tua attività da Freelancer oppure da Solopreneur, in Italia puoi scegliere tra due tipologie di tassazione: l’ordinaria e la forfettaria.

L’Ordinaria è la classica tassazione reddituale che viene applicata anche al lavoro da dipendente. La tassazione è applicata per scaglioni di reddito (0 – 15.000 al 23%, 15.001 – 28.000 al 27%, 28.001 – 55.000 al 38%, 55.001 – 75.000 al 41%, 75.001 in poi al 43%) e le imposte calcolate sono tre (irpef – add. regionale – add. comunale). Nel caso volessi iniziare una tua attività autonoma, al tuo reddito da dipendente verrà sommato anche il reddito derivante dalla gestione della partita IVA.

Il regime fiscale forfettario prevede un’unica imposta che sostituisce le tre che ho citato in precedenza.

L’imposta si applica ad una base reddituale forfettaria, ridotta rispetto ai ricavi/compensi effettivamente conseguiti con la tua attività autonoma e che non potranno superare il limite annuale di Euro 65.000 (da Legge di Stabilità 2019).

Questa tassazione non si somma all’imposizione che avrai sul reddito da lavoro dipendente.

Così come ti ho già anticipato, ho voluto riportare dei concetti basilari sull’applicazione delle imposte sui redditi ma è doveroso richiedere una consulenza ad hoc che parte dalle tue condizioni soggettive per poi comprendere realmente quale sia l’opzione più conveniente da applicare al tuo caso.


Il dipendente che apre partita IVA come gestisce la propria contribuzione previdenziale? Dovrà nuovamente versare i contributi inps?

Ti sarai chiesto se nella tua condizione di dipendente, avviando un’attività da Freelancer o di Solopreneur sarai costretto a versare nuovamente i contributi previdenziali. La risposta dipende dal tipo di lavoro che si sta svolgimento e dall’attività esercitata in prevalenza.

Se il tuo interesse è di avviare una tua attività commerciale, sarai costretto ad iscriverti alla Gestione Artigiani e Commercianti dell’Inps. Ma se sei anche un dipendente full time non sarai obbligato a tale iscrizione poiché i tuoi contributi previdenziali vengono già versati dal tuo datore di lavoro. La circolare Inps 78/2013 ci fornisce le dovute indicazioni. Questo è un importante vantaggio che equivale ad un risparmio di Euro 3.700 circa che potrai investire nella fase di start up della tua attività autonoma.

Nel caso di contratto di lavoro part time si potrebbe essere obbligati all’iscrizione alla gestione INPS Commercianti in quanto mancherebbe il requisito della prevalenza e dell’abitualità dell’attività svolta. In molte sedi Inps, la prevalenza del lavoro dipendente si ha già con almeno 26/28 ore settimanali anche se ad oggi non risulta alcuna circolare ufficiale che chiarisca questo aspetto. In tal caso, è necessario richiedere chiarimenti alla sede inps territorialmente competente.

Se al tuo lavoro dipendente vorresti affiancare un’attività professionale, è necessario verificare se la professione che vuoi svolgere preveda l’iscrizione ad una specifica cassa previdenziale e se esistono delle riduzioni ad hoc. Qualora il tuo obbligo rientrasse nell’iscrizione alla Gestione Separata dell’Inps, sappi che grazie al tuo lavoro da dipendente ti verrà applicata l’aliquota del 24% in luogo del 25,72%.

Se vuoi conoscere i passi burocratici da percorrere per avviare correttamente la tua nuova attività economica, ti consiglio la lettura di questo articolo “Avviare la Tua Attività Online: Passi Burocratici e Costi da Sostenere per Aprire la Partita IVA”.


Avviare un’attività autonoma non è nei tuoi piani. Hai sempre la possibilità di dichiarare i tuoi redditi occasionali in dichiarazione e rimanere in regola col Fisco.

Per alcuni soggetti l’apertura della partita IVA non è obbligatoria ma verrà richiesta solo al verificarsi di determinate condizioni. Tu potresti rientrare in questi numerosi casi.

Le condizioni che ti obbligano ad aprire una tua partita IVA sono:

1. la stabile organizzazione
2. la continuità della tua attività
3. la professionalità

Ti consiglio di scaricare il mio e-book gratuito “Tutto quello che devi sapere per metterti in proprio e risparmiare i tuoi soldi” in cui ti spiego quando e come aprire la partita IVA ed essere un imprenditore o un professionista consapevole.

Se la tua attività è considerata occasionale, potrai dichiarare i tuoi proventi annuali in sede di dichiarazione reddituale (Redditi o 730) nel quadro RL Redditi diversi.

Qui vanno indicati, a titolo esemplificativo, i Redditi derivanti: da attività di lavoro autonomo occasionale ed anche quelli su cui non sussiste l’obbligo di iscrizione alla gestione separata, da attività commerciali non esercitate abitualmente, oppure i proventi che derivano dall’utilizzazione economica di opere dell’ingegno e di invenzioni industriali da parte dell’autore o inventore.


Sei un lavoratore dipendente e vorresti intraprendere una tua attività da remoto? Qui ti riporto un elenco di attività economiche più in voga tra chi ha deciso di lavorare al suo progetto online.

Affiancare il proprio lavoro da dipendente con un’attività autonoma da Freelancer o da Solopreneur è una scelta impegnativa. La costanza e la dedizione, di certo, possono far ottenere degli ottimi risultati tanto da portare alcuni dipendenti a licenziarsi per dedicarsi a tempo pieno alla loro nuova attività online.

Usualmente, chi opta per l’apertura di una partita IVA sceglie di avviare un’attività autonoma che si può gestire da remoto, per esempio da casa o da un coworking.

Qui di seguito ti riporto alcuni esempi:

  • e-commerce diretto ed indiretto
  • consulente informatico
  • libero professionista iscritto all’albo
  • editor di romanzi
  • sviluppo di siti internet
  • consulente SEO e copywriter
  • insegnante discipline olistiche
  • insegnante di lingue straniere
  • social media manager

Ingegno e professionalità sono requisiti imprescindibili per la creazione di un business autonomo.

Le attività che possono essere svolte da remoto grazie all’uso della moderna tecnologia, sono innumerevoli e molte sono nate facendo leva sulla mancanza di un’offerta nel mercato di riferimento.


Immagine di anteprima: Photo Credit: Shutterstock.com


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