Nomade Digitale con Un Solo Cliente: E’ Possibile?

Ti racconto come ho avviato una collaborazione a lungo termine, con le comodità di un dipendente, ma la libertà di un nomade digitale.

Francesco Wil Grandis: Vagabondo del mondo e della vita dal 2009. Esperto di domande senza risposta e di balistica dei salti nel buio, molla un lavoro tanto sicuro quanto avvilente per iniziare la ricerca della Felicità, utilizzando il viaggio come strumento di crescita personale. Ex ingegnere, ex programmatore nomade, ora scrittore. Forse.

Pubblicato il: 23 Dicembre 2013 | Categoria:

Una delle cose che temevo di più quando stavo per entrare nel mondo dei nomadi digitali, era l’idea di essere costretto a cercare clienti dalla mattina alla sera.

Mi sbagliavo.

Quattro anni fa ho mandato una sola richiesta di lavoro come sviluppatore software, grazie al quale ho avviato un’unica lunga collaborazione, interrotta tre mesi fa quando ho deciso di dedicarmi ad altro. In pratica sono stato quasi un dipendente, ma ho vissuto senza problemi e senza stress la vita del nomade digitale, viaggiando e godendo del mio tempo libero.

Ho scritto la mia storia in un articolo precedente, in questo ti racconterò più in dettaglio come ho trovato lavoro.

Se sei anche tu un programmatore o hai già un lavoro che svolgi normalmente al computer, lo troverai interessante. Anche in caso contrario, però, potresti trovare qualche spunto utile.

Su Cosa Potevo Contare?

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Non voglio illuderti: nel mio campo non ero l’ultimo arrivato.

Pur non essendo un “guru informatico”, avevo una buona esperienza in sviluppo software e nella mia vita avevo già usato molti linguaggi differenti. Questo mi ha reso flessibile e preparato alla sfida.

Inoltre, la mia conoscenza dell’inglese era già buona. Certo non eccellente, sia chiaro, ma non avevo problemi a capire o farmi capire, e questo mi ha permesso di trovare dei clienti stranieri, cosa importantissima, come leggerai tra poco!

Non è stato però nè l’esperienza informatica nè l’inglese a farmi trovare un lavoro, ma la determinazione!

La determinazione mi è servita per colmare alcune lacune che avevo nonostante tutto, quindi se ti sembra di non essere all’altezza, non disperare! Si può imparare tutto, basta solo avere la volontà di impegnarsi e di non arrendersi!

Dove Ho Cercato Lavoro?

Ho affidato le mie speranze digitali ad una delle varie piattaforme di intermediazione, o siti di freelancing / outsourcing che dir si voglia. Dopo aver valutato le varie offerte esistenti all’epoca, la mia scelta è ricaduta infine su Elance.

Elance mi aveva colpito per la semplicità di utilizzo, per la possibilità di iscrizione gratuita almeno per il profilo base, e per una percentuale leggermente inferiore di trattenuta sui pagamenti rispetto alla concorrenza.

Quattro anni sono passati, e alcune cose sono cambiate, ma dopo aver controllato il sito, confermo che la sostanza è rimasta pressochè invariata.

Come Ho Impostato il Mio Profilo su Elance?

Qui mi sento di consigliarti di cuore un paio di regole importanti.

  • Prima regola: non tentare di fare concorrenza sui prezzi.
  • Seconda regola: non fare concorrenza sui prezzi!

Scherzi a parte: l’outsourcing rende accessibili i mercati di tutto il mondo a noi aspiranti nomadi digitali italiani, ma anche a tutti gli altri! E purtroppo per noi ci sono moltissime persone che vivono in paesi in cui il costo della vita è ridicolmente basso rispetto al nostro.

Loro possono permettersi di lavorare per 5-10$ all’ora, noi no. Non se viviamo e paghiamo le tasse ancora in Italia, almeno.

Su cosa puntare allora? La mia parola d’ordine è stata: qualità.

Come Ho “Venduto” la Qualità del Mio Lavoro?

Una cosa che si dice spesso dei programmatori indiani, i nostri maggiori concorrenti, è che siano estremamente disciplinati, ma che abbiano poca inventiva, ancor meno iniziativa, e che la qualità del loro lavoro non sia sempre eccellente.

Ti dico la verità: non credo che questo sia sempre vero, ma ho sfruttato questo luogo comune a mio vantaggio, e ho scritto un profilo presentandomi come un “servizio di qualità superiore”.

Facendo leva sulle parole giuste, volevo che chiunque avesse valutato la mia assunzione per risolvere un problema, sapesse che poteva aspettarsi da me non solo la miglior soluzione possibile, ma anche velocità, iniziativa, disciplina e creatività. In altre parole, volevo che si sentisse in una botte di ferro.

La determinazione di cui parlavo prima è stata fondamentale proprio per mantenere queste promesse che -lo ammetto- erano sparate molto in alto!

Che Tipo di Lavoro Ho Scelto: a Prezzo Fisso o a Tariffa Oraria?

Qui ho avuto un’illuminazione che si è rivelata vincente!

Ho pensato che chi offre un lavoro pagandolo a ore, e non a prezzo fisso, probabilmente non ha un’idea precisa di quali siano le reali specifiche del suo problema, e, soprattutto, potrebbe essere interessato a una collaborazione a medio-lungo termine, più che a un contratto usa e getta.

In fondo, in certe realtà avere un dipendente è più una seccatura che un vantaggio: costi, burocrazia, vincoli. Ma anche cercare continuamente nuovi collaboratori, ognuno dei quali va preparato ogni volta, lo è.

Quindi, in altre parole, dovevo solo cercare dall’altro lato del monitor qualcuno che volesse esattamente quello che volevo io: una collaborazione a lungo termine fruttuosa, serena, e libera da legami.

Con Chi Ho Lavorato?

Ricordi il discorso che ti ho fatto sulla qualità? Bene, la qualità si paga, e questo lo sa qualunque datore di lavoro serio.

Purtroppo, però, molte aziende italiane vedono ancora l’outsourcing unicamente come modo per tagliare i costi, quindi ora mi sento di nuovo di consigliarti una terza regola.

Non lavorare per aziende italiane!

Può sembrare più facile all’inizio, ma fidati! E’ meglio puntare verso nazioni in cui il costo della vita e del lavoro è molto più alto rispetto a quello italiano (es: Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Paesi scandinavi, Canada, etc), in questo modo è più facile accordarsi su una tariffa che sia soddisfacente per noi e ancora relativamente economica per loro. Considera anche che in genere pagheranno meno tasse su di te, rispetto a un dipendente!

Alla fine la scelta è ricaduta su una piccola azienda americana, a cui ho proposto prima una tariffa promozionale, aumentata progressivamente fino a una tariffa quasi doppia, che mi ha permesso di mantenermi, e viaggiare, e inseguire la mia Felicità, lavorando solo part-time!

E questo è tutto, per ora. Cosa ne pensi?

In questo articolo ho dato solo qualche spunto che spero ti possa essere utile. Se hai qualche domanda o osservazione, lascia pure un commento e ti risponderò il prima possibile.

E se l’articolo ti è piaciuto, non dimenticare di condividerlo, in modo che anche altri possano iniziare questa splendida “carriera”!

Grazie infinite!



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