Nasce Una Nuova Comunità per Un Nuovo Modo di Lavorare e di Vivere

Ti racconto come e perchè in Italia sta nascendo una nuova comunità per diffondere un nuovo modo di lavorare e di vivere.

Danilo Messineo (aka dannymex): Co-founder di Evermind, azienda da sempre remotizzata al 100%. Il mio motto è “Work as Play”. Sono attratto dall'inesplorato e sono alla continua ricerca di “quel qualcosa” che va oltre la vita di tutti i giorni. Mi piace creare qualcosa di nuovo che abbia significato e valore per tutti. Ex “libero”, amo viaggiare tra gli umani e sono certo che l'ospitalità salverà il mondo.

Pubblicato il: 22 Giugno 2023 | Categoria:

Premessa

Siamo ormai più che coscienti – forse un po’ meno consapevoli – dei cambiamenti epocali che ha subito il mondo del lavoro negli ultimi anni. Se ne è parlato e discusso in tutte le salse.

Infatti l’accelerazione in atto dell’innovazione tecnologica ha portato alla nascita di nuovi modi di lavorare che hanno rivoluzionato (e stanno continuando) non solo il modo in cui lavoriamo ma soprattutto il modo in cui viviamo, interagiamo e ci relazioniamo con le persone, gli spazi e i  luoghi che abitiamo.

L’avvento delle nuove tecnologie e la diffusione della cultura digitale hanno reso possibile lavorare in modo flessibile in termini di spazio e tempi, quindi vivere potenzialmente con maggiore libertà la nostra sfera personale, collaborare con colleghi che non siedono necessariamente al nostro fianco ma magari collegati dall’altra parte del mondo e anche sviluppare prodotti e servizi spesso in modo più rapido ed efficiente.

Ma con questi cambiamenti sono ovviamente emersi nuovi bisogni e sfide legate alla gestione del tempo, alla comunicazione, all’integrazione tra vita e lavoro, ai modelli organizzativi, alla relazione con il digitale e alla sicurezza e alla tutela dei lavoratori.

Siamo di fronte a una sfida a 360° che va ben oltre il lavoro e che impatta l’intero spettro di senso, significato dell’individuo e quindi, a catena, dell’intera società contemporanea.

La vita non si limita più a orientarsi in uno spazio fisico ma transitiamo regolarmente tra ambienti fisici e ambienti digitali nei quali lo spazio scompare e il tempo diventa asincrono.

All’aumentare degli spazi, diminuisce la nostra capacità di incontrare veramente l’altro, all’aumentare delle comunità – sempre più trasversali e liquide – diminuisce la connessione con l’umanità più prossima, perché privi degli strumenti utili a queste nuove relazioni.

Come scrivevo qualche anno fa in questo articolo, il digitale, mai come oggi, sta ridisegnando rapidamente e profondamente il nostro modo di stare nel mondo portando a una vera e propria rivoluzione dell’essere umano.

La sfida maggiore diventa far coesistere questi modi d’essere e di vivere in modo che si sostengano a vicenda nel rispetto dell’ecosistema e dei bisogni di tutti.

Perché è Importante una Community sui Nuovi Modi di Lavorare

Nella società ego-logica in cui viviamo – vittima non del digitale ma di un impoverimento culturale della nostra società – si fa sempre più spazio una visione legata alla ricchezza della vita e alla necessità di creare spazi comuni, di vivere esperienze, di sentirsi vivi in modo autentico. Di essere umani.

In questo processo tutto inizia a rispondere a nuovi criteri di condivisione, armonia e appartenenza.

Solo attraverso la condivisione delle migliori pratiche e delle strategie più efficaci potremo essere in grado di adattarci alle nuove sfide che ci attendono e di sfruttare appieno le opportunità che i nuovi modi di lavorare ci offrono. Crescendo insieme e mettendo al centro il bene comune.

Una community eterogenea – composta da freelance, consulenti, dipendenti, imprenditori – può aiutare a creare un senso di appartenenza e di connessione e offrire opportunità per la crescita di un movimento, la condivisione delle esperienze e lo sviluppo di relazioni significative.

Da un punto di vista più pratico, una comunità può aiutare maggiormente a creare opportunità di networking e di collaborazione, condividere progetti e competenze, fornire feedback reciproco e supporto per lo sviluppo professionale e crescita personale.

Come sosteneva Aristotele, l’uomo è per natura un animale destinato a vivere in comunità. 

Ma una vita comunitaria sana si trova soltanto, quando nello specchio di ogni anima la comunità intera trova il suo riflesso, e quando nella comunità intera le virtù di ognuno vivono.

La Forza della Comunità: Condivisione di Conoscenza e Esperienze

Alla fine del 2020 – in un contesto unico nella storia dell’umanità, che non potremo mai dimenticare – ho deciso insieme a “mamma” Evermind e agli amici di Seedble di gettarmi a capofitto nel progetto Numola. 

L’obiettivo di questo progetto è promuovere e diffondere nuove modalità lavorative finalizzate al benessere della persona e a un modo di fare impresa etico e responsabile. L’idea era, ed è, certificare conoscenze e competenze riguardanti i nuovi modi di lavorare emergenti.

Sì, perché lavorare in modo “smart” – che sia da remoto, da casa, in ufficio, in modo ibrido o girando per il mondo, o in qualsiasi altro modo si possa desiderare – non è qualcosa che può essere improvvisato. Richiede preparazione e formazione non solo delle skills professionali, ma soprattutto di ciò che viene definito life skills, che partono da un nuovo modo di pensare.

Un altro obiettivo che ho sempre avuto a cuore, perché ne sentivo fortemente la necessità, era quello di co-costruire uno spazio in cui poter dialogare, confrontarsi e acquisire una maggiore consapevolezza sui nuovi modi di lavorare che stanno portando a una vera e propria rivoluzione dell’essere umano.

Un luogo dove non esiste nessuna presunzione di avere la “verità” in mano, ma che sia un terreno fertile per una continua fase di scoperta e studio della grande rivoluzione in atto con l’obiettivo di sostenerci a vicenda lungo la strada.

Una casa da abitare in modo lento per una comunità di pionieri visionari impegnati nel disegno e nell’espansione di modalità lavorative rivolta a chiunque sia interessato all’esplorazione e alla diffusione di un nuovo paradigma lavorativo, o che sia nel mezzo di un processo di trasformazione o desideri iniziarne uno. 

Sono sempre più convinto che una community sia una risorsa preziosa per creare relazioni autentiche tra le persone e favorire un ambiente inclusivo, in cui i partecipanti possano sentirsi parte di qualcosa di più grande e condividere una visione comune.

Il mantra è crescere insieme, sia umanamente che professionalmente

Attraverso il dialogo e il confronto con gli altri, è possibile acquisire nuove informazioni, sviluppare abilità innovative e affrontare le sfide che i nuovi modi di lavorare comportano.

Attraverso la condivisione delle esperienze e delle conoscenze, ci influenziamo reciprocamente, imparando gli uni dagli altri e crescendo insieme.

Una delle sfide più rilevanti che i nuovi modi di lavorare pongono, ad esempio, è la sempre più sfumata linea di demarcazione tra vita professionale e vita privata. Mentre in passato c’era una netta separazione tra il tempo trascorso al lavoro e quello dedicato alla sfera personale, oggi questa distinzione si sta dissolvendo.

L’avvento dei nuovi modelli di lavoro, come il lavoro freelance, il telelavoro e lo stile di vita da nomadi digitali, ha aperto le porte a una maggiore flessibilità e libertà. 

Non si tratta più solo di svolgere un’attività lavorativa in un determinato luogo e in orari predefiniti, ma di integrare il lavoro nella propria vita in modo più armonioso.

In questa prospettiva, l’equilibrio tra vita professionale e vita privata viene rivalutato e valorizzato. 

Non si tratta più di cercare una rigida separazione tra i due ambiti, ma di trovare un equilibrio dinamico che consenta alle persone di dedicarsi sia alle proprie attività lavorative che ai momenti di relax, al tempo libero e alle relazioni personali. In senso più ampio, alla propria idea di vita.

È necessario avere uno spazio in cui questa riflessione trova eco, insieme ad altre riflessioni come l’urgente necessità di reinventare l’idea di organizzazione, sempre più orizzontale con team autonomi e interdipendenti, o di essere sempre più un’impresa virtuosa e socialmente responsabile, o l’importanza di sviluppare un senso critico e un’etica nei confronti di una tecnologia sempre più invasiva, ecc.

Non voglio cadere nell’errore di pensare che una community sia semplicemente uno spazio online, ma riconosco la necessità di incontri e condivisione dal vivo.

I momenti di incontro fisico creano legami più profondi, permettono lo scambio di esperienze e idee in modo più intenso e promuovono una connessione umana sincera.

L’importante è essere uno spazio lento, non invasivo e autentico in cui i membri possono sviluppare relazioni significative e durature, basate sulla fiducia reciproca e sul sostegno reciproco.

Siamo parte di qualcosa di più grande. Solo unendo le forze, i pensieri e le azioni con altri individui motivati, possiamo contribuire a modellare il futuro del lavoro e della società stessa.

Siamo pronti a essere parte del cambiamento?