Diventare Nomade Digitale: Le Lezioni che Ho Imparato

Nel passare da lavoratore dipendente a nomade digitale ho imparato alcune lezioni importanti che vorrei condividere con te

Jonathan Pochini: Sono diventato Nomade Digitale gradualmente, passando per un paio di agenzie a Firenze, la rinuncia a un contratto a tempo indeterminato e un lavoro freelance a Sydney. Oggi la mia rete di clienti online mi permette di lavorare ovunque, viaggiare, esplorare diversi stili di vita e avere più tempo da dedicare ai miei progetti personali. Mi occupo di SEO, Marketing e contenuti per il Web.

Pubblicato il: 5 Agosto 2013 | Categoria:

# LEZIONE N°1 – Il Viaggio Fa Sempre Un Po’ Paura

Io in verità non ho mai avuto un particolare amore per il viaggio in se. Anzi, ogni viaggio mi ha sempre fatto un po’ paura: dai primi viaggi – in autostop! – con gli amici all’ultimo in Thailandia, dall’esperienza Erasmus all’Università al trasferimento in Australia – 4 anni – ci sono sempre stati dei momenti iniziali di tensione, se non di estremo disagio.

Guardo ancora con ammirazione chi è stato in Paesi che non ho ancora visitato (India, Sud America, Africa…) e che per me rappresentano quasi “sfide per viaggiatori ad un livello di esperienza superiore”.

Ogni viaggio è un po’ un salto nel vuoto e come tutte le cose che non si conoscono fa sempre un po’ paura.

Anche il mio primo trasferimento – per lavoro – a Firenze mi ha fatto paura: alla fine lasci amici, parenti e situazioni familiari per finire in un posto dove non conosci nessuno e dove non puoi contare sulla tua rete di rapporti sociali.

Metto sempre in conto che ci sono dei momenti iniziali in cui ci si sente “persi”. Quello che si impara da questi momenti è che in realtà le cose sono sempre più semplici di quello che alla nostra mente piace pensare.

E ogni viaggio, attraverso le cose che scopri, i posti che esplori e le persone che incontri, ti sa sempre ripagare in qualche modo.

# LEZIONE N°2 – La Stabilità Non è Sempre Conveniente

Ma se viaggiare non è il mio forte non ho nemmeno una particolare predisposizione per la stabilità: ho rinunciato ad un contratto a tempo indeterminato per andare in Australia ad esplorare nuove opportunità di vita. Se non è stato l’amore per il viaggio a muovermi lo è stato sicuramente il sentirmi in qualche modo esaurito da una situazione “arida” da un punto di vista esistenziale: avevo bisogno di nuovi stimoli, avevo bisogno di una “botta di vita”.

Il trasferimento in Australia si è poi rivelato una delle mosse più azzeccate per la mia vita professionale: se in Italia la prospettiva era quella di guadagnare uno stipendio medio (mediocre) a fronte di una presunta stabilità che sarebbe dovuta derivare da un contratto a tempo indeterminato, in Australia ho scoperto tutto un altro livello di gratificazione anche in termini monetari.

Ma soprattutto un mercato più agile e maturo e una certa semplicità nell’apertura e gestione di un’attività professionale mi hanno permesso di diventare un freelance e quindi – lavorando esclusivamente online – un nomade digitale.

# LEZIONE N°3 – Se il Mercato è Flessibile… Tu Devi Essere Più Flessibile del Mercato

Quando sentivo parlare di mercato flessibile era sempre in rapporto agli svantaggi che la maggior parte dei lavoratori avrebbe dovuto subire. E molto probabilmente è così, per la maggior parte dei lavoratori.

Ma se le aziende possono trarre vantaggi dalla flessibilità del mercato, perché non potrebbero farlo anche i lavoratori?

Un’azienda non è in grado di gratificarti quanto meriti? Trovane un’altra!

Un Paese non è in grado di darti le opportunità che stai cercando? Vai in un Paese dove la tua professionalità è maggiormente apprezzata!

Tutti i cambiamenti che ho deciso di intraprendere nella mia vita professionale – trasferirsi a Firenze per lavorare nel web, mollare una prima agenzia per esplorare nuove opportunità, trasferirsi in Australia… – hanno decisamente migliorato la mia vita nel lungo periodo. E se ho fatto degli errori nella mia vita professionale credo proprio che siano stati il non aver compiuto certi cambiamenti prima.

# LEZIONE N°4 – Le Lingue Sono Importanti. Più di Quanto Pensi!

Magari sei hai famiglia o altre responsabilità potresti pensare di non essere troppo agevolato a fare quei cambiamenti che ho potuto fare io.

Ma questo discorso della flessibilità è molto più ampio secondo me e riguarda per esempio l’acquisizione di nuove competenze professionali o capacità che ti possano aprire le porte a nuove opportunità. Per esempio se non conosci nessuna altra lingua oltre all’italiano potrai lavorare solo con aziende e clienti italiani, una trentina di milioni di utenti in patria (fonti: http://www.audiweb.it/cms/view.php?id=6&cms_pk=291) più qualche altro milione a giro per il mondo.

Se tu sapessi l’inglese invece il tuo mercato di riferimento sarebbe improvvisamente almeno 20 volte più grande*. Non male come flessibilità!

* Nota: ci sono oltre mezzo miliardo di utenti che parlano inglese su internet, ma molto probabilmente quelli che lo capiscono sono molti di più..

Personalmente se non avessi imparato l’inglese (frequentando una scuola e vivendo all’estero per un significativo periodo di tempo) non ce l’avrei fatta ad avere un numero di clienti (online) sufficiente ad emanciparmi da un eventuale datore di lavoro. Il rapporto con i clienti stranieri era ed è una parte importante del mio lavoro e del mio reddito.

# LEZIONE N°5 – Per Conquistare un Cliente Non Devi Andarci a Parlare di Persona

La mia prima esperienza in un’agenzia web è stata piuttosto significativa e non in termini positivi: alla produzione vera e propria (di siti web e strategie SEO) eravamo in una manciata di ragazzi; un numero molto più nutrito di ragazzi erano al telemarketing ed il loro compito era quello di fissare appuntamenti per i venditori (un’altra squadra bella numerosa).

In qualche modo le convinzioni maturate da questa esperienza sono state:

  • “per vendere un servizio web bisogna essere bravi venditori (e io non lo sono)”
  • “per vendere un servizio web bisogna andare a parlare con i clienti di persona“.

Per fortuna mi sbagliavo. Oggi posso dire di non aver avuto il piacere di incontrare di persona la maggior parte dei miei clienti.

# LEZIONE N°6 – Internet Ti Sorprenderà

Ho fatto centinaia di piccoli esperimenti, ho creato siti web, mi sono tenuto aggiornato, ho studiato teorie e le ho messe in pratica, ho fatto di testa mia e ho seguito le “ricette” degli altri.

Ma Internet ha saputo sempre sorprendermi: a volte – sulla base di premesse estrapolate da situazioni analoghe – mi aspettavo delle risposte o dei risultati che non sono mai arrivati, altre volte esperimenti secondari o iniziative portate avanti per passione o per divertimento hanno generato successi inaspettati.

Ci sono fatti più o meno famosi che mi piace sempre tenere a mente: da quando tutti credevano che bisognava investire in Second Life a quando Facebook e Google erano solo delle startup che faticavano a conquistare una propria credibilità.

Internet è un fenomeno complesso che non riusciremo mai ad afferrare completamente, anche se questo non ci esime dal continuare a studiare e a sperimentare vie che possano migliorare la nostra vita (per esempio creandosi un’opportunità di business online) o quella degli altri (per esempio creando un servizio o prodotto che possa risolvere i problemi di qualcuno).

Il mio consiglio spassionato è quindi: se vuoi sperimentare la tua via su Internet fai qualcosa in cui credi, che ti appassiona o che ti diverte. Se non andrà a buon fine sarà sempre stata un’esperienza positiva.

Non scoraggiarti e non smettere mai di tentare: uno dei tuoi vari progetti potrebbe avere uno sviluppo inaspettato… Internet ti sorprenderà sempre.

# LEZIONE N°7 – The Plan Is No Plan

Un caro amico a Sydney un giorno mi ha raccontato questa storia: era nell’equipaggio che doveva riportare a Sydney una di quelle barche a vela della famosa regata Sydney to Hobart.

Ogni mattina la crew chiedeva al capitano:

“Captain, what’s the plan?” (Capitano, qua ‘è il piano?)

E il capitano rispondeva:

“The plan is no plan” (Non c’è nessun piano).

E dopo qualche secondo di silenzio – e di tensione narrativa – il capitano rispondeva:

“We have to wait for the weather report” (Dobbiamo aspettare le previsioni del tempo).

Che sia andata così o meno (con la crew e il capitano che inscenavano ogni mattina la stessa scenetta) ha poca importanza; riflettendo con il mio amico su questo aneddoto siamo arrivati all’ambiziosa conclusione: “così è la vita!”

Hai una meta chiara e definita (nella storia “Sydney”), sei nel mezzo di un’azione finalizzata al raggiungimento del tuo obiettivo (sei in barca), ma devi aspettare il “weather report”, in altre parole monitorare le risposte dell’ambiente alle tue azioni o l’emergere nell’ambiente di nuove condizioni.

Su Internet e nel Business in generale potresti trovare numerose fonti in apparente contrasto con la filosofia “there is no plan”: fonti che enfatizzano l’importanza di una strategia ben definita, dell’organizzazione del proprio lavoro, dell’elaborazione di un business plan.

Ma a ben guardare queste cose – che sono obiettivamente importanti – non vanno assolutamente in contrasto con lo sviluppo di un’attitudine generale all’essere sufficientemente flessibili da cambiare completamente rotta quando le condizioni lo richiedono.

# LEZIONE N°8 – Diversifica le Entrate

Se sei un dipendente è come se fossi un libero professionista con un unico cliente. E dato che il contratto a tempo indeterminato ha perso molto di quel carattere di “permanenza” che aveva negli anni passati… veramente le due cose sono sempre più assimilabili!

Se hai un unico cliente e questo per qualche motivo viene a mancare, ti ritroverai con la totalità delle tue entrate ridotte a zero. Se hai 2 clienti e uno viene a mancare ti ritroverai con una parte consistente del tuo reddito ridotta a zero. Se hai 3 clienti… hai capito il concetto.

Ma non ci sono solo clienti ma anche aree di intervento, servizi, specializzazioni, lavori.

Se ti sei specializzato in un’unica area (mettiamo sia il SEO o il Social Media Marketing) e quell’area domani non andasse più di moda ti ritroveresti in un mercato dove magari hai visto crescere i competitor e calare i possibili clienti.

Se gestisci un e-commerce che si focalizza in un unico genere di prodotti e per qualche motivo domani (magari per un cambio di regole sul commercio elettronico di quel tipo di prodotti) il tuo e-commerce non venisse più percepito come conveniente dai tuoi utenti.

Se l’unica tua fonte di acquisizione clienti fosse il traffico organico dai motori di ricerca del tuo unico sito web e domani un cambio dell’algoritmo ti declassasse da una posizione privilegiata sulle SERP.

Io per un certo periodo ho percepito una bella revenue (entrata) dai miei siti web: potevo godere di un’entrata discreta senza muovere un dito!

Le tentazione era quella di mollare tutti i miei clienti e dedicarmi solo ai miei progetti personali (e forse avrei dovuto farlo).

Il problema era che il 90% di quelle revenue derivavano tutte da un unico sito ben posizionato su Google e quando un cambio dell’algoritmo ha colpito quel’unico sito (di diversi che gestivo) mi sono ritrovato con il 70% delle revenue in meno!

Il mio consiglio è quindi quello di cercare sempre di diversificare le tue entrate, facendo in modo che il tuo business online, qualsiasi esso sia, si regga su più opzioni (o più clienti), in modo tale che nessuna delle tue fonti di reddito sia dipendente dalle altre.

# LEZIONE N°2 – Non Si Finisce Mai di… Cambiare

Ho lasciato definitivamente l’Australia a febbraio 2013, rotta Chiang Mai – la “capitale mondiale dei Nomadi Digitali”. A Chiang Mai ho trovato un’atmosfera dinamica e creativa, vibrante di passioni e di idee imprenditoriali.

Questi Nomadi Digitali sono persone aperte e pronte a condividere con altri le proprie idee, le proprie esperienze, possibilmente le proprie conoscenze. Parlando con loro ho imparato molte cose e ricevuto molti stimoli, forse molti di più che nei miei anni passati in agenzie web a Firenze e a Sydney.

Ho scoperto che la nuova tendenza della filosofia del nomadismo digitale è passata dal “diventa esperto in qualcosa e vendi i tuoi servizi online” al “fai leva sulle tue capacità e competenze e fornisci un servizio o un prodotto che puoi gestire online”.

Ho scoperto che non devi essere necessariamente un professionista del digitale (web designer, web developer, SEO specialist…) per essere un nomade digitale.

Ho trovato “imprenditori” che hanno sviluppato idee di business e le gestiscono in remoto utilizzando Internet (dalla gestione di un e-commerce alla vendita di corsi online), professionisti non necessariamente in settori informatici che hanno saputo fare leva sulle tecnologie per fornire online i loro servizi e le loro consulenze.(ad esempio un ipnoterapeuta che vende online tracce audio di autoipnosi) e perfino una ragazza che gestiva da remoto un paio di scuole di danza!

Ho imparato che lo sviluppo di un’idea imprenditoriale (da gestire online naturalmente) può essere un processo creativo e appassionante, che necessita di buona volontà ma non necessariamente di un budget irragionevole.

Cosa aspetti a sviluppare un tuo prodotto?” è stata la domanda – che mi ha un po’ sorpreso – fattami da un amico con cui condividevo ore di lavoro nei vari internet café di Nimman Road. Quasi come se il creare, promuovere e vendere un proprio prodotto o servizio fosse il normale esito del percorso di un nomade digitale!

Ho scoperto che nonostante sia riuscito a realizzare una condizione lavorativa piuttosto privilegiata – in fondo, posso lavorare da dove mi pare! – non ho fatto altro che passare da una condizione di dipendenza da un datore di lavoro ad una condizione di dipendenza da me stesso o, se vogliamo, dai miei clienti.

Ho scoperto quindi che potrei raggiungere una maggiore libertà sviluppando un mio progetto di micro-impreditoria online. Ed è questa consapevolezza che oggi voglio nutrire e possibilmente trasformare in progetti concreti.

E’ proprio vero che non si finisce mai di… cambiare.

“E tu? In questa fase della tua vita preferisci indirizzarti verso lo sviluppo della tua professione digitale o sei più interessato allo sviluppo di un tuo progetto indipendente di micro-imprenditoria online? Se vuoi condividere la tua idea, io sono contento di poterti dare il mio feedback?”



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