Da Lavoratore Dipendente a Freelancer: Come Compiere il Grande Passo

Ecco alcuni consigli che possono esserti molto utili se stai pensando di fare il grande passo da lavoratore dipendente a lavoratore freelancer

Andrea Di Rocco: Ho mollato un contratto a tempo indeterminato per dedicarmi alla mia più grande passione: guadagnare con internet per viaggiare il mondo. Dalla Tailandia, mi occupo di Wordpress, SEO e freelancing, attraverso il mio sito insegno agli altri come realizzare siti web e blog con Wordpress.

Pubblicato il: 23 Settembre 2014 | Categoria:

Si tratta di una scelta di vita non adatta a tutti e di sicuro non facile. Eppure può trasformarsi in un sogno che si avvera, portando a grandi, grandissime soddisfazioni. Nella mia esperienza ho trovato una lezione che può essere condivisa e soprattutto il messaggio che lavorare in proprio è possibile.


Mettersi in Proprio: Finalmente Una Realtà

Una delle svolte positive più eclatanti che si sono verificate con l’avvento e lo sviluppo senza confini del Web è la possibilità di reinventarsi online. Specialmente negli ultimi anni abbiamo assistito all’emergere di un numero eccezionale di fenomeni e professionisti virtuali. Persone che sono state capaci di trovare la propria strada e di percorrerla con astuzia e spirito pionieristico fino al raggiungimento del tanto ambito obiettivo: creare la propria attività di successo dal nulla.

Era una fantasia. Una chimera. Una storia da film. Si poteva solo bisbigliare a tono basso durante la pausa sigaretta o davanti ai distributori di schiacciatine fuori commercio e merendine mai corrispondenti alla pubblicità. Ma poi si tornava alla scrivania e la routine vinceva anche quel match.

Oggi la realtà è diversa. Vuoi per il potenziale del mondo creato da Internet, vuoi perché quella routine è stata cacciata sull’orlo dell’estinzione dalla minaccia sempre più opprimente della precarietà. Lasciare il mitico posto fisso può essere una scelta o un’imposizione, ma sai cosa? Quale sia il caso non ha alcuna importanza, ciò che conta è avere il coraggio di aprirsi al proprio futuro.

Sono passato dall’università a un contratto a tempo indeterminato con la Procter & Gamble. Il sogno di centinaia di migliaia di giovani: ma non il mio. Non fraintendermi, è stata un’esperienza importantissima che mi ha lasciato molto, tanto sul piano professionale quanto su quello personale. Ciò nonostante ho preso una decisione: cambiare. Diventare freelancer e creare la mia attività.


Ecco di Cosa Hai Bisogno per Lavorare in Proprio

Come si può scegliere di lavorare in proprio su Internet? Innanzitutto questa non è la prima domanda da porsi. Prima è necessario chiedersi: sono sicuro di volere lavorare in proprio? Poi domandati perché vuoi farlo. Sembra scontato, ma è fondamentale capire se fa parte del tuo DNA, o if you have it in you, per usare uno slang anglosassone. Chiediti perché ne senti la necessità (e se ne senti davvero la necessità).

Esistono dei requisiti per compiere il passo da dipendente a freelancer. Innanzitutto avere la giusta impostazione personale. Per lavorare in proprio è necessario possedere uno spiccato auto-management, ovvero essere in grado di gestirsi autonomamente. Bisogna poi avere una buona idea. Non deve essere necessariamente innovativa, ma commercializzabile. Occorre individuare una strada da seguire.

Questa prima fase di ricerca del Sé è cruciale anche per evitare gli errori più comuni. Si può per esempio scoprire di essere semplicemente stanchi del proprio lavoro, ma non per questo inclini a diventare freelancer nello stesso campo. Un altro gap di informazione è pensare che mettersi in proprio voglia dire lavorare di meno. Una sorta di vacanza perenne, come se la mancanza di un capo volesse dire l’assenza di regole.

Al contrario, avviare un’attività indipendente richiede più lavoro di quanto non si fosse abituati prima. Almeno inizialmente, per un periodo che può spaziare da qualche mese a qualche anno. Non solo, ricorda che adesso nessuno ti paga uno stipendio e che l’output è sempre proporzionale all’input.

Iniziata la mia nuova vita, io stesso ho visto una riduzione sensibile delle entrare, nonché un’impennata delle ore di lavoro. Tranquillo però: si è rivelata una situazione temporanea e i sacrifici alla fine hanno pagato.


La (Mia) Formula per Diventare Freelancer di Successo

Ma facciamo un passo indietro. Come ho superato le difficoltà iniziali? Non è certo stata fortuna e le circostanze non cambiano a nostro favore da sole con il tempo. Ho seguito un percorso intenso, in cui ho investito tutto me stesso e l’intero bagaglio delle mie conoscenze e abilità. Se dovessi scomporre tale percorso in una formula per diventare freelancer, questi sarebbero i fattori fondamentali che la compongono.

  • Tanto lavoro. Ti potrei raccontare di innumerevoli giornate da 14 ore di lavoro senza pausa.
  • Passione. Amo e ho sempre amato quello che faccio, ed è questo che mi ha spronato a lavorare in proprio: la volontà di creare una mia versione di qualcosa che mi appassiona.
  • Trovare una nicchia. Ovvero quella specializzazione o segmento di mercato in cui sei sicuro di brillare e per cui esiste (o può esistere) una domanda tale da trasformarla in reddito.
  • Time management. È fondamentale imparare a gestire il proprio tempo ed essere capace di ottimizzare ogni ora.
  • Coltivare contatti. Quelli che hai già e nuovi. Conoscere persone che possano aiutarti o ispirarti e restare in contatto con i clienti è la linfa del tuo lavoro.
  • Pratica. Practice makes perfect. In altre parole, cogli ogni occasione per espandere la tua attività ed esperienza.
  • Coraggio. È importante non cedere ai primi dubbi e difficoltà, perché saranno molti i momenti in cui è facile farsi prendere dallo sconforto.
  • Sfruttare gli strumenti a nostra disposizione.


Serve Una Mano?

Quest’ultimo punto merita un approfondimento. Partiamo da un presupposto: il mondo di oggi è fatto per agevolare il lavoro a distanza. Ogni giorno nascono applicazioni che rispondono a una necessità professionale specifica e che in questo modo accorciano progressivamente ogni ponte, fino a farlo scomparire del tutto.

Ecco 5 software a misura per freelancer che possono aiutarti nel tuo cammino:

  • Skype: probabilmente una delle applicazioni che userai di più una volta iniziato a lavorare in proprio. Si tratta di un mezzo che può essere sfruttato su più livelli per conferenze, colloqui, lezioni online, assistenza tecnica, solo per citare alcuni esempi.
    http://www.skype.com/it
  • Dropbox: particolarmente utile per chi viaggia spesso e lavora su più piattaforme. Il modo più semplice e comodo per poter raggiungere o condividere in qualsiasi momento i tuoi documenti e file.
    https://www.dropbox.com/it
  • WordPress: la popolarità di questa piattaforma sembra inarrestabile. Nata come blog, oggi è utilizzata da alcuni dei brand più grandi per il proprio sito o e-commerce. Ecco alcuni siti famosi fatti con WordPress.
    https://it.wordpress.com/
  • Freshbooks: ideale per gestire le tue fatture, preventivi e spese aziendali. A renderlo particolarmente valido è la facilità di utilizzo, grazie alla grafica intuitiva e all’ottimo servizio di supporto clienti.
    http://www.freshbooks.com
  • Basecamp: vuoi creare un po’ di ordine nella tua vita? Basecamp ti aiuta a gestire i tuoi progetti dal concepimento alla realizzazione. Liste di cose da fare, spartizione dei compiti e persino la possibilità di coinvolgere i tuoi clienti in un progetto. https://basecamp.com


Da Solo o in Squadra?

Mettersi in proprio non vuol dire necessariamente lavorare da solo. Molte storie di successo infatti hanno più di un protagonista. Puoi scegliere di avviare un’attività con una o più persone che hanno il tuo stesso sogno. Magari un amico o un collega con cui lavori bene. Questa decisione presenta dei pro e dei contro: certo avere un sostegno e dividere le responsabilità fa sempre comodo, ma c’è sempre il rischio che l’affinità esaurisca lasciando solo molta tensione. Anche in questo caso esistono delle requisiti preventivi per evitare situazioni spiacevoli.

  • Affinità personale e mentale. Considera che trascorrerai più tempo con i tuoi nuovi partner che con chiunque altro e se manca la giusta chimica possono essere guai.
  • Essere sulla stessa pagina. Come in un matrimonio, anche in un’unione di lavoro occorre volere le stesse cose.
  • Fiducia reciproca. Per lavorare insieme devi avere la certezza che l’impegno investito e le capacità offerte siano equivalenti da tutte le parti.
  • Team work. Non vuole dire solo lavorare insieme, ma essere complementari. Che siate in due, tre o dieci, è consigliabile che ognuno abbia una propria specializzazione che completi il lavoro degli altri. Se tutti fanno le stesse cose viene a mancare il valore aggiunto del lavoro di squadra. Questo vorrebbe anche dire trovarsi a dividere in gruppo le entrate derivanti da un lavoro che avrebbe potuto fare solo una persona.


Luce in Fondo al Tunnel

Lavoro tanto, investo tutta la mia passione e mantengo sempre costante il mio impegno: adesso come all’inizio. Quello che è cambiato è il compenso. Seguendo le regole per lavorare in proprio che vi ho illustrato, ho visto la mia situazione cambiare, crescere ed evolvere come mai avrei potuto sperare.

La costanza ha finalmente pagato. I primi guadagni sono stati seguiti da entrate sempre più importanti, fino a ottenere più di quanto mi assicurasse il mio vecchio posto fisso. Eppure il tornaconto economico è solo una parte dell’immensa soddisfazione che provo oggi. La consapevolezza di avere dato vita qualcosa di mio, di avere creato un’attività di successo che aiuta altre persone. Di avercela fatta.

Oggi vivo in Thailandia, da cui gestisco il mio lavoro e i miei clienti autonomamente. Un sogno che si è realizzato e che mi rende professionalmente entusiasta ogni giorno. Nascono nuovi progetti, si concretizzano quelli già avviati e così si rinnova la mia curiosità, anche nelle giornate lavorative più drenanti.

Ed è con questo entusiasmo che spero che il mio articolo ti aiuti a trovare la strada giusta. Se hai delle domande o vuoi aggiornarmi sul progresso della tua attività, scrivimi nella sezione commenti. Sarò felice di leggerli. In bocca al lupo.


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