La Qualità della Vita

Vorrei darti qualche consiglio utile per evitare che anche tu possa finire per barattare la qualità con la quantità della tua vita, così come ho fatto io per diversi anni.

Giuseppe Masili: Amo la vita, la libertà e la semplicità. Amo mia moglie e mia figlia Giorgia. Sono attratto da tutto ciò che si può migliorare ed ottimizzare a livello imprenditoriale. Ho compreso la differenza tra essere seduto tutto il giorno davanti ad un computer sotto un neon ed essere produttivo in viaggio riscaldato dal sole in un luogo indimenticabile. Le sfide mi motivano.

Pubblicato il: 3 Novembre 2015 | Categoria:

Sono le 16:00 e sto lavorando. Il pane fatto in casa impastato con nostra figlia Giorgia è già nel forno, il suo profumo risveglia l’anima e trasmette serenità. Giorgia a soli 3 anni e mezzo ha preparato il pane a forma di brioches. Lo abbiamo chiamato il panbrioches. Sono orgoglioso, lo ammetto!

Oggi a Torino c’è la classica pioggerella autunnale.

Giorgia adesso sta dormendo, e quando si sveglierà il pane sarà pronto.

Mia moglie Eleonora è qui con me concentrata sull’ottimizzazione delle sue campagne Google AdWords. Io ho appena finito di attivare un nuovo sistema di pagamento online per il nostro cliente RGMania ed ora, se ti va, mi rilasserò chiacchierando un po’ con te, in attesa che la mia bimba si svegli.

Dall’ultima volta che ci siamo incontrati virtualmente attraverso l’articolo: La Mia Prima Esperienza di Lavoro in Remoto, sono cambiate infinite cose. Ma proprio tante! Da dove incominciare… ? Beh sì la qualità della vita.

Oggi non abbiamo ancora completato il nostro percorso di evoluzione, ma la qualità della nostra vita è già nettamente migliorata. Non significa che non ci siano più problemi, anzi, ma si lavora meglio, si vive meglio e si dorme meglio. Le esperienze e la conoscenza sono aumentate. Abbiamo notevolmente abbassato il livello di stress che ci faceva lavorare male, ma soprattutto vivere male.

Ho imparato molto dal sito nomadidigitali.it ed è giunto il momento di contribuire condividendo un po’ delle consapevolezze che ho appreso durante questo nostro percorso di evoluzione. Perché cambiare è il modo migliore per crescere. Vale per tutti. Spero che per te siano interessanti quanto lo sono state per me.


La Sindrome da Burn-Out

Molti sentendo il termine “burn-out” penseranno alle evoluzioni in moto di Valentino Rossi o di spericolati motociclisti ai motoraduni.

In realtà il burn-out ha tutt’altra natura… purtroppo!” Tratto dal famoso libro:”Fucking Monday” Corso di sopravvivenza in ufficio di Matteo Marini. Ho scoperto questo libro in un autogrill durante una piccola vacanza a Rimini organizzata allo scopo di abbassare il mio alto livello di stress.

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# La Vacanza a Rimini

Ero alla frutta. Affaticato. Stanco. Demoralizzato. La partenza per il mare con mia moglie e mia figlia Giorgia aveva condotto uno zombie fuori dalla sua tana abituale: l’ufficio. Salutai il mio neon che in ufficio illuminava le mie giornate e il giorno dopo partimmo. Dopo aver fatto pochi chilometri avevamo deciso di fermarci per fare una seconda colazione al primo autogrill. Ero in coda, distratto, in attesa di pagare. Guardandomi intorno vicino a me una pila di libri verdi. “Accidenti” al Lunedì. “Concordo” pensai!

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# Come ero finito così?

Da diverso tempo ormai la mia settimana volava come volava il weekend e il tornare Lunedì a lavoro mi creava non pochi fastidi. Ci tengo a precisare che la mia situazione lavorativa non rispecchiava quella di un dipendente calpestato dal suo capo, ma quella di un imprenditore che aveva ormai dato tutto. Sinceramente non avere più voglia di alzarsi per andare nel proprio ufficio non è una cosa che vorrei farti provare.

Avevo tentato ogni strada per me possibile e non ero ancora riuscito a trovare la soluzione. Il mio non era tanto un problema di fatturato, ma il non riuscire a stare dietro a tutto. La vita non poteva essere questa. Il provare ad immaginarmi dopo 5 anni nella stessa situazione non mi faceva stare bene, anzi.

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# Fucking Monday. Corso di sopravvivenza in ufficio.

Il libro continuava ad osservarmi con l’aria di colui che pensa:”Cosa stai aspettando?!? Sono qui per te”. Io guardavo il libro pensando:”Se lo vendono qui sarà una boiata”. Ci siamo osservati per un po’. La coda non accennava a muoversi e così iniziai a sfogliarlo. E poi lo comprai.

In quel libro trovai molti spunti interessanti, ma uno mi colpì come una secchiata d’acqua: il Burn-Out.

Non conoscevo questa condizione nella quale ero inconsapevolmente precipitato.

Prova ad immaginare di starnutire dalla mattina alla sera, avere la febbre alta e non sapere di avere contratto un qualcosa che si chiama influenza, anzi pensare che quella sia una condizione normale. Ma come ero finito così?

Vorrei citare le stesse parole usate da Matteo Marini:

Questo termine, che in inglese significa “bruciato”, “scoppiato” viene usato per indicare una sindrome che comporta una vero e proprio esaurimento emozionale e psicofisico. Un tempo si attribuiva questa reazione solo alle professioni di aiuto (medici e infermieri). Oggi il cerchio si è allargato… Spesso si confonde lo stress con il burn-out… Non ci si sveglia da un giorno all’altro con la sindrome di burn-out. Potremmo anzi considerarla come la fine di un percorso…

Mi rivolgo a coloro che NON sono oggi liberi di lavorare ovunque e di programmare le proprie giornate dando sfogo alle proprie passioni. Soffri di insonnia o hai mal di testa o hai disturbi gastrointestinali? Il burn-out è molto diffuso. Potresti avere questa sindrome e non saperlo.


Una Repubblica Democratica Fondata sul Lavoro

Ricordi che parlammo di creare insieme una Repubblica fondata sulla Vita?

Ecco banalmente un buon motivo per farlo! La proposta nasce spontaneamente da alcune mie personali riflessioni. Concordo con il mio amico Charles Darwin che il lavoro nobilita l’uomo e lo rende libero, se e solo se l’uomo è consapevole dei pro e dei contro dell’attività che sta svolgendo. Oppure forse poteva essere vero un tempo… Oggi, si corre il forte rischio di barattare inconsapevolmente la libertà per la galera e la nobiltà per la disperazione.

Ora, con tutto il rispetto per coloro che un lavoro oggi non ce l’hanno e lo desiderano tanto, vorrei semplicemente condividere ciò che è successo a me.

Se dicessi che il lavoro può creare disperazione e rendere la vita un inferno? Ci crederesti?

Prendiamo ad esempio il mio lavoro.

Impegno principalmente il pensiero e le dita delle mani. Ho più forza io nel mio dito mignolo…

Ragiono sui vari progetti Web, sulle problematiche del cliente e attraverso la tastiera li risolvo. Sono spinto da una forte curiosità, sfida e passione. Tutte qualità importanti nel mio settore, ma quali rischi posso correre?

Lo stress ad esempio! Un amico che può tramutarsi nel mio peggior nemico. Mi stupisce che oggi, in una repubblica fondata sul lavoro, non ci sia un’adeguata informazione sulle problematiche dovute dallo stress.

I Computer, gli smartphone i tablet si sono diffusi come cavallette sul nostro territorio. E l’utilizzo degli stessi è aumentato incredibilmente negli ultimi anni. Facciamo tutti molte più cose in meno tempo, ma arriviamo alla fine della giornate sfiniti mentalmente e abbiamo la sensazione di non aver concluso proprio nulla. Come non aver vissuto. Ti è mai capitato?


Lo Stress Buono

Proviamo a ragionarci insieme.

Nel momento in cui ho l’opportunità di fare ciò che mi piace si attiva in me una piacevole sensazione che potenzia le mia capacità e le mie prestazioni. Sono felice di alzarmi al mattino e durante il weekend non vedo l’ora che arrivi il Lunedì per tornare sul progetto che mi appassiona.

Questa fase è già una fase di stress, ma esso viene definito stress buono perché mi mantiene lucido e felice. Ho anche l’opportunità di raggiungere lo stato di Flow. Ne hai mai sentito parlare?

Questo processo si mantiene per un tempo limitato, se non si è consapevoli. Io non lo ero. Attraverso il libro lo sono diventato. Soddisfatto della piacevole situazione ho aumentato ancora di più le attività da fare ed ho cercato sfide sempre più importanti, fino a quando lo stress si è improvvisamente tramutato in stress cattivo. E, nel mio lavoro, sono emersi con forza i lati negativi che hanno immediatamente spento i riflettori sulla positività iniziale. Non si tratta solo di questo, negli anni è inevitabile che si collezionino una sequenza di delusioni dovute dall’inesperienza.


Lo Stress Cattivo

Quando iniziai a passare dallo stress buono a quello cattivo me ne accorsi, ma credevo che sarebbe stato solo un momento. D’altronde avevo avuto molto in passato, potevo tranquillamente permettermi qualche dispiacere. Poi però questo periodo è diventato sempre così lungo che non mi sono più accorto di essere in un particolare momento della vita in cui avrei consumato tutta la mia energia.

E’ proprio così che l’anormale diventa normale. Lo stress cattivo diventa un’abitudine e i bei momenti passati un lontano ricordo. Ho lottato talmente tanto da non riuscire più a riconoscere ciò che mi piaceva veramente fare da ciò che non avrei mai voluto fare. Ho notato che il tempo si riduceva visibilmente e tutto scorreva ad una velocità supersonica che non mi ha permesso di comprendere cosa realmente stava accadendo. Ho barattato la qualità con la quantità.

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Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.» – Dalai Lama

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Ho letto tante volte questa stupenda frase, ma ogni volta è sempre un piacere. All’interno di queste poche parole c’è gran parte della nostra realtà quotidiana. Ora ti dico fermati. Almeno a riflettere. Puoi ancora farlo. Puoi riprendere in mano la tua vita. Io sono felice di averlo fatto e non tornerei indietro.

Provo a dire la mia. Essere nomadi digitali non significa necessariamente dover essere dall’altra parte del mondo, ma avere la libertà di scegliere. Scegliere se ti va di viaggiare, di riposare, di leggere, di conoscere, di formarsi, di impastare o più semplicemente di vivere.

Il tuo lavoro oggi te lo permette? Vorresti vivere in una repubblica democratica fondata sulla vita o sul lavoro? C’è una piccola ma sostanziale differenza.


Ricaricare le Batterie. Come Proteggersi e Ripartire.

Terminals electrical cable for charging the battery.

Il buon Matteo Marini ci consiglia:

Quando siamo senza risorse inevitabilmente siamo più soggetti a finire nei meandri delle seghe mentali e della rimurginazione complicando la situazione”.

Quali sono i fattori di protezione?
  • Coltivare relazioni costruttive con gli altri
  • Dedicare spazio ai propri interessi
  • Viaggiare
  • Prendersi cura del proprio corpo
  • Fare attività fisica
  • Non prendersi mai troppo sul serio
  • Preservare i rapporti affettivi significativi

Nel momento in cui ho finito di leggere il libro ho messo subito in atto le mie contromisure.

Il primo passo è stato quello di comunicare alle persone a me care di avere questo problema.

Il secondo passo è stato quello di dare immediatamente spazio a situazioni per me motivanti riducendo visibilmente ciò che non mi faceva vivere una vita serena.


Che Spettacolo!

Ho scoperto molte cose di me che avevo messo da parte. Ad esempio che amo l’autoproduzione casalinga. Ho scoperto che amo fare il pane in casa: mi permette di produrre qualcosa di buono e reale. Mi piace fare la birra in casa. Fare i biscotti. Amo cucinare in generale. Amo leggere. Amo scrivere. Amo viaggiare con la mia famiglia. Amo vivere e respirare libertà. Tutte attività in cui puoi cimentarti solo se hai del tempo di qualità.

Il mio lavoro non mi permette di creare oggetti fisici, ma creo principalmente soluzioni spesso virtuali. Dopo 10 anni ho sentito la mancanza di creare qualcosa di fisico!

Non aspettare di fare il botto. Tornare a vivere quanto prima è la strada giusta, come ci insegna il buon Francesco Grandis, in arte Wandering Wil. Più tardi inizierai e più difficile sarà recuperare la situazione. Più tardi vivrai la tua vera vita.

Bello Beppe, interessante .. ma come faccio a pagare il mutuo, la casa al mare, sky e la mia macchina nuova che consuma come un aereo? Ti ringrazio per la domanda: parleremo anche di questo. Giorgia si è svegliata. Il pane è pronto. Che profumo. Che sapore.



Foto credit: Shutterstock


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