La Mia Prima Esperienza di Lavoro in Remoto: Un’Illuminazione

Ti racconto come la prima esperienza di lavoro in remoto è stata per me una vera e propria illuminazione dopo tanti anni passati in un ufficio.

Giuseppe Masili: Amo la vita, la libertà e la semplicità. Amo mia moglie e mia figlia Giorgia. Sono attratto da tutto ciò che si può migliorare ed ottimizzare a livello imprenditoriale. Ho compreso la differenza tra essere seduto tutto il giorno davanti ad un computer sotto un neon ed essere produttivo in viaggio riscaldato dal sole in un luogo indimenticabile. Le sfide mi motivano.

Pubblicato il: 3 Agosto 2015 | Categoria:

“Lo sai che dovresti guardare il sito dei Nomadi Digitali?”. Questo è stato il momento di svolta.

Mi trovavo ancora nel nostro vecchio ufficio, ma avevo giurato a me stesso che non sarei morto sotto quel neon. Dopo molti anni di lavoro passati sempre nello stesso luogo erano iniziati i primi sani dubbi… ma andiamo ripercorrendo i passi fatti!


Da Ogni Problema Può Nascere Un’Opportunità.

Ho 36 anni. Più di 10 anni fa ho iniziato a lavorare in un’azienda di telecomunicazioni, subito dopo aver lasciato una web agency. Il mio lavoro era abbastanza semplice e ben pagato: dovevo occuparmi di tenere sotto controllo l’intranet aziendale, una sorta di luogo sacro nel quale la società caricava le proprie informazioni o richiedeva settimanalmente funzionalità nuove.

Dopo alcuni mesi passati a realizzare software di dubbia utilità, una mattina ho appreso che i miei quattro colleghi del reparto tecnico avevano maturato l’idea di creare una loro società. Ci stavano lavorando da tempo e a fine mese si sarebbero licenziati tutti insieme. L’ufficio nel quale stavo trascorrendo le mie giornate molto probabilmente sarebbe stato chiuso ed io avrei perso il mio prezioso posto fisso. La cosa non mi preoccupò molto.


La Nascita di Una Società

Nel 2004 sono venuto a conoscenza del percorso mettersi in proprio della Provincia di Torino, un servizio messo a disposizione per i futuri imprenditori e mi sono iscritto. Ho incontrato coloro che poi sono diventati i miei soci e insieme a loro ho dato vita a Redomino Srl grazie al tutoraggio ricevuto da Mauro, il consulente della Provincia.

L’azienda è nata per offrire un servizio di qualità a tutti coloro che avessero deciso di utilizzare Plone come gestore di contenuti online per il loro sito internet o per la loro intranet. Plone è un software di nicchia che ci ha dato la possibilità di crescere ed espandere la nostra azienda molto velocemente: abbiamo iniziato con un ufficio altezza strada e dopo tre anni siamo passati ad un prestigioso ufficio in una bella piazza non tanto lontano.

Abbiamo allestito un’elegante e costosa sala riunioni per ospitare i nostri clienti (che poi puntualmente ci chiedevano di incontrarci presso la loro sede). Abbiamo comprato scrivanie, computer, monitor tastiere e stampanti e tutto il necessario per lavorare nel modo migliore. Abbiamo generato molti costi e finalmente ho conosciuto il mio neon.


La Realizzazione di un Sogno

Non vorrei adesso parlare come mio mio nonno, ma diversi anni fa non era così diffuso il collegamento ADSL! Avere un ufficio era quindi anche un ottimo modo per ottimizzare i costi: si richiedeva il collegamento ADSL per una postazione, e poi con un barbatrucco si condivideva lo stesso collegamento a più di 20 PC.

Immediatamente le nostre scrivanie erano popolate da ragazzi in stage, amici, tecnici esperti e collaboratori occasionali. Un bel server interno per gestire la posta, un altro per gestire i documenti, uno ancora per i backup e un centralino telefonico con collegamento ISDN Telecom per ricevere più telefonate contemporaneamente, generando così un nuovo costo fisso mensile!

Ogni giorno era un’emozione nuova. Ogni progetto una sfida. Avere una scrivania, dei cassetti e una enorme sedia con le rotelle mi permetteva di realizzare il mio sogno. Arrivare ogni mattina, collegare il mio portatile era per me un bel momento.


Benvenuto nel Girone

Gli anni sono volati, tantissimi obiettivi sono stati raggiunti, molti lavori sono stati consegnati ed il neon è sempre stato lì. Non si è mai bruciato. Ha degnamente illuminato i miei ultimi 7 anni.

Lui mi conosce perfettamente: alle 9:00 circa arrivavo alla mia scrivania, alle 11:00 facevo pausa, alle 13:00 pausa pranzo, alle 14:00 ricominciavo a lavorare, alle 16:00 nuovamente pausa caffè e alle 18:00 lo spegnevo per tornare a casa. Così per tutta la settimana lavorativa. Durante il weekend per scelta non ci si incontrava mai. Tutto troppo uguale e scontato, senza più sorprese.

Diceva mio nonno:Se la morte ti cerca, sa perfettamente dove trovarti.”


Da Zero a 100 in Pochi Anni

Internet, il software e l’hardware si sono evoluti ad una velocità incredibile. I collegamenti ADSL sono spuntati come funghi e sono nate infinite opportunità.

Mentre noi ci trovavamo costretti ad installare una seconda ADSL di backup per evitare che i dipendenti si trovassero senza connessione, i telefoni cellulari mettevano a disposizione le loro antenne a collegamenti sempre più veloci sotto rete 4G, rendendo possibile lavorare in movimento.


Prima Proposta di Legge

Propongo una legge secondo cui non è consentito lavorare in ufficio oltre una determinata temperatura esterna. Ma visto che sono nato in una repubblica fondata sul lavoro, ritengo che sia poco probabile che ciò avvenga.

Ho cominciato a rendermi conto che per garantire adeguate condizioni di lavoro era necessaria tanta aria condizionata.

In certe giornate poi era oggettivamente impossibile rimanere concentrati più di un certo periodo. Il caldo può produrre idee pericolose e disperate, come ad esempio quella di cambiare ufficio in cerca di un luogo più fresco: una proposta che in alcuni momenti è sembrata inevitabile e che avrebbe portato con sé tanti nuovi costi che per essere bilanciati avrebbero avuto bisogno di tante nuove ore lavoro… ma per fortuna ci siamo fermati in tempo!


Nomade per la Prima Volta

Il caldo, i collegamenti internet disponibili un po’ ovunque mi hanno portato ad una nuova e più saggia soluzione: tentiamo l’esperimento di lavorare dal mare!

La mia prima esperienza è avvenuta in Liguria, non tanto lontano dall’ufficio di Torino che non si sa mai. Quelle giornate di lavoro sono state una rivelazione!

Dopo aver tranquillizzato il mio neon con la promessa di rientrare in ufficio dopo una settimana, abbiamo affittato una bella casetta non lontana dalla spiaggia. L’abitudine di lavorare ed essere impegnato tutto il giorno mi ha portato a rimanere per lo più in casa collegato con il mio indispensabile portatile, ma alle 18:00 quando uscivo il mio cuore scoppiava di felicità.

Appena chiusa la porta si apriva l’infinità del mare. Il profumo, il clima, l’atmosfera generavano nuova energia dentro di me. Invece di crollare sul divano, mia moglie, mia figlia ed io andavamo a cena fuori e passeggiavamo in paesini spesso in festa e pieni di gente serena e spensierata.

Devo confessarlo.. durante quella settimana ho conosciuto un lampione:


Il Santo Graal

Tornato in ufficio con il santo graal sotto braccio ho iniziato a riflettere, di nascosto dal neon, su quella che sarebbe poi divenuta la mia nuova religione. “Si può fare, non ha senso rimanere rinchiusi in ufficio! Si può lavorare dove ci si trova meglio.”

Ricordo di essermi confrontato subito con il mio amico Eder. Un uomo che ha realmente fatto ciò che molti sognano: ha festeggiato la fine di un’importante carriera in Italia con l’apertura di un ristorante oggi di successo in Messico. Altro che pensione! Durante la nostra video chiamata via Skype gli ho raccontato la mia visione e lui con la massima tranquillità mi ha risposto: ”Lo sai che dovresti guardare il sito dei Nomadi Digitali?”.

Mentre parlavo con lui il mio browser, la mia finestra virtuale sul mondo, si era già aperto sul sito consigliato e già mi ero lasciato affascinare dall’immagine di un ragazzo con un portatile seduto su un bel tavolino di legno (non a norma!) sulla spiaggia, concentrato sul suo lavoro.

Il suo ufficio non aveva pareti strette e una finestra, ma l’infinità dell’oceano. Il suo quotidiano non era scandito da code, stress, neon e troppi caffè, ma da esperienze, persone, vita, emozioni, profumi e movimento.

Si può veramente essere professionali e produttivi lavorando così? Il mio primo e spontaneo passo fu quello di contattare immediatamente il buon Alberto Mattei, fondatore del progetto Nomadi Digitali, che mi diede interessanti consigli. Finalmente avevo un nuovo sogno: quello di essere libero di lavorare dove ritenevo essere per me più produttivo.


Seconda Proposta di Legge

Non si possono fare dei figli per poi trascorrere il tempo altrove invece che con loro. Troppo spesso è necessario trovare una luogo nel quale “parcheggiarli”: una scelta obbligata che crea nuovi costi che ci costringeranno a lavorare più tempo per bilanciarli e a stare paradossalmente ancora più tempo lontani da loro!

Tre anni fa è nata la mia stupenda Giorgia. Ogni mattina però dovevo salutarla per raggiungere il mio fidato neon. Ricordo con estrema precisione la frustrazione dentro di me quando poi alle 18 o giù di lì mi rendevo conto che la mia giornata non era stata produttiva. Notavo il flusso delle auto sulla strada principale che ogni giorno si ripresentava identico a un fiume in piena e, quando non riuscivo a combinare qualcosa di importante, pensavo che avrei fatto meglio a stare con mia figlia.

Purtroppo questi pensieri erano sempre più frequenti, e non si trattava di una “giornata storta” una volta ogni tanto. Questa situazione andava cambiata. Portare Giorgia in ufficio non era un’ottima idea, creare un asilo aziendale nemmeno, ma andare io da lei poteva davvero essere la soluzione.

Il telelavoro è una meravigliosa opportunità per trascorre più tempo anche con i figli. Io ho lavorato in spiaggia mentre lei giocava con altri bambini, e in giardino mentre lei cercava di creare il suo primo orto. Per questo motivo è nata la mia personale proposta di legge: lavorare per necessità o passione insieme ai figli deve essere un diritto di chi ne fa richiesta! Lavorare in una Repubblica fondata sul lavoro che costringe a stare lontano da loro non mi rende felice.


Un Percorso Durato Un Anno

Oggi sono cambiate infinite cose. Ho avuto il piacere di scrivere nuovamente ad Alberto Mattei e di comunicargli che oggi posso scegliere come organizzare la mia giornata lavorativa, e non solo! L’ho ringraziato di tutto il supporto e mi sono reso disponibile a condividere la stupenda esperienza che ho fatto dal momento in cui ho deciso di intraprendere questa strada.

Ho risolto molti problemi grazie agli articoli e i contributi che ho trovato su questo sito, mi sembra doveroso dunque restituire il favore condividendo ciò che ritengo importante. Spero che la mia esperienza sia d’aiuto per coloro, che come me, non si vogliono più accontentare di trascorrere le loro giornate in compagnia di un neon.


Il Mio Neon

Ti devo confessare che non sono riuscito ad abbandonare il mio fidato neon. Quando ho svuotato l’ufficio l’ho smontato con cura e l’ho trasferito nel mio garage. Ancora oggi ci incontriamo di nascosto. Non gli ho mai detto del lampione.



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