Lavoro da Remoto e Attenzione all’Ambiente

La diffusione del lavoro da remoto e l'attenzione all’ambiente sono, anzi devono essere, secondo me le due facce di una stessa medaglia nell’ottica di un domani ecosostenibile.

Nicholas Croci: Ingegnere energetico con una profonda passione per l'esplorazione di nuovi luoghi e culture. Al di là delle mie attività professionali, trovo gioia nel condividere i miei interessi e le mie esperienze con gli altri. Viaggiare è stata per me un'importante fonte di ispirazione e di crescita personale. Sono entusiasta di entrare in contatto con persone che la pensano come me.

Pubblicato il: 10 Agosto 2023 | Categoria:

Da circa un anno, dalla laurea in ingegneria energetica, tento di illustrare i grandi vantaggi connessi all’adeguato sfruttamento del lavoro da remoto e di forme professionali ibride.

Tra questi è impossibile negare il positivo impatto ambientale delle modalità “smart”, le quali, per citare le parole della ricercatrice Enea Roberta Roberto all’interno di un’indagine svolta dal Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili (quadriennio 2015-2018 nelle città di Roma, Torino, Bologna e Trento) “hanno dimostrato di poter essere un importante strumento di cambiamento in grado non solo di migliorare la qualità di vita professionale e personale, ma anche di ridurre il traffico e l’inquinamento cittadino e di rivitalizzare intere aree periferiche e quartieri considerati dormitorio”.

L’introduzione del lavoro da remoto o, per essere più precisi, di modalità di impiego ibrido resesi necessarie per fronteggiare la pandemia, hanno infatti permesso alle imprese di salvaguardare produttività e business continuity. Ma la flessibilità lavorativa, vantaggiosa in termini economici e gestionali, ha assunto un ruolo di rilievo anche dal punto di vista ambientale. Penso ad esempio alla sensibile diminuzione del cosiddetto pendolarismo che, come facilmente intuibile, ha portato a un significativo calo del traffico delle ore di punta e, di conseguenza, delle emissioni dovute agli sprechi di carburante.

Per offrire un esempio concreto vorrei ricordare, ad esempio, alcuni dati significativi riportati dallo studio ENEA sopracitato, secondo cui all’utilizzo del lavoro da remoto corrisponderebbe infatti una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 600 kg all’anno per ciascun lavoratore. Un dato strettamente connesso ad ulteriori risparmi in termini di carburante (260 litri di benzina o 237 litri di gasolio), di distanza percorsa (circa 3.500 km) e di tempo (150 ore).

Quando parliamo di sostenibilità ambientale però ci soffermiamo spesso a parlare solo di traffico ed emissioni. Personalmente ritengo invece che il discorso su lavoro agile e suoi benefici debba essere ampliato e debba includere riflessioni relative all’efficientamento dei suoi processi interni.

Parlo ad esempio dei vantaggi derivanti dallo sfruttamento dei moderni workspace digitali. Questi ultimi, grazie a specifiche funzionalità di Intelligenza Artificiale, consentono infatti una facile reperibilità di informazioni e documenti prioritari da remoto, permettono un ingente risparmio di tempo e minimizzano l’utilizzo di carta stampata, inchiostro ed energia.

Così come credo non si possano sottovalutare i vantaggi che derivano dall’impiego di dispositivi personali per lavoro. Una possibilità che, se adeguatamente supportata da una particolare attenzione alla cyber sicurezza, può garantire un notevole abbattimento del numero di hardware che un’azienda dovrebbe acquistare e poi successivamente dismettere e riciclare.

Per concludere questa breve disamina mi piacerebbe porre infine l’accento sull’importanza che una tematica come la sostenibilità ambientale ha per le nuove generazioni. Secondo uno studio condotto da Deloitte oltre il 90% dei Millenial e della GenZ è disposto, a partire da piccole azioni, a fare uno sforzo per proteggere l’ambiente.

Ma l’attenzione all’ambiente – oltre alle accortezze in termini di approvvigionamento alimentare, abbigliamento e trasporto – non può esimersi dal trovare soluzioni adeguate anche dal punto di vista lavorativo. Ecco perché insieme a tutti i ragazzi di NotOnlyDesk mi interrogo spesso sulla futuribilità della vision da noi elaborata.

E per quanto mi riguarda lavoro da remoto e attenzione all’ambiente sono, anzi devono essere due facce della stessa medaglia, nell’ottica di un domani ecosostenibile.

L’idea di un mondo professionale che guardi anche al benessere ambientale è, secondo il mio parere, realizzabile. E il lavoro agile può aiutarci a raggiungere questo importante obiettivo.