Una Vita Passata Inseguendo le Mie Passioni: la Fotografia, la Scrittura e il Viaggio

Ti racconto come per tutta la vita ho inseguito le mie grandi passioni e di come, grazie a Internet, sto riuscendo a realizzare i miei sogni.

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Cristiano Denanni: Una delle regole della felicità dice di cercare qui e ora le proprie note migliori, e suonarle! Per cui, dopo anni passati a pensare a come fare questo e come fare quello, da un po’ di tempo ho deciso di suonare e basta! E le mie note migliori sono la scrittura, il viaggio e la fotografia. Ho fatto tanti lavori, dal magazziniere al libraio. Ora ho deciso di essere io il mio lavoro a tempo indeterminato.

Pubblicato il: 4 Dicembre 2013 | Categoria:

C’ero una volta” in quanto fotografo con pellicola, provini, ingranditore e stampa. No, cosa credi, non sono così vecchio! Ti parlo di una ventina d’anni fa al massimo. E’ che la tecnologia ci fa invecchiare tutti in cinque minuti.. All’epoca non facevo ancora questo per mestiere, ma per passione, che è il modo attraverso cui cominciano tante professioni.

L’amore per la fotografia è nato quando avevo intorno ai 15 anni, un ragazzino. Mi sono fatto regalare la prima reflex analogica (una Yashica FX3 Super 2000) e ho cominciato a fare i primi servizi fotografici matrimoniali e i primi book attraverso amicizie e conoscenze, facendomi pagare poco o niente.

Dopo anni ho deciso di buttarmi a capofitto nell’impresa di fare il fotografo a tempo pieno. Quando ho scelto questa strada avevo un lavoro part-time in una libreria di una grande catena da circa cinque anni, con contratto a tempo indeterminato.

Fui consigliato altrimenti (per usare un eufemismo) da molte persone, ma non mi convinsero.

Era il 2005. Per alcuni anni ho avuto uno studio fotografico a Torino, la mia città, che faceva da negozio ed era su strada. Mi occupavo di servizi per privati e aziende, come di piccoli lavori di stampa, ingrandimenti, foto-tessere, etc.

Accanto a questo, già da quando ero il ragazzino con la Yashica in mano, coltivo una grande passione per la scrittura e per i viaggi.

Per cui non era raro vedermi a spasso per qualche località italiana o straniera, con di giorno in mano la fotocamera e la sera un block notes o un quaderno. Come la pellicola, l’ingranditore e le vaschette divennero memory-card, monitor e getto d’inchiostro, così il quaderno divenne “Microsoft Word”.

Durante gli anni di attività del negozio però, ho commesso un errore. Quale?

Non mi sono reso conto di quanto il passaggio da analogico a digitale non fosse l’ultima evoluzione della tecnologia. Voglio dire che non feci caso al fatto che la “rivoluzione” non era arrivata al capolinea semplicemente con l’avvento del digitale, o quantomeno l’ho realizzato più lentamente rispetto alla velocità dei tempi, alla velocità della nostra epoca.

Così quando cominciò la famigerata crisi, io non ero preparato. O almeno non come forse avrei potuto (e dovuto). Cosa voglio dire? Che del Web, per esempio, conoscevo sì molte cose, ma ne ignoravo le potenzialità che avrebbe potuto offrirmi.

Certo non fu tutta colpa mia, ma ora mi rendo conto che se avessi colto al volo le potenzialità della Rete, soprattutto con una professione come la mia, mi sarei rimesso in “riga” con maggiore tempestività.

Però poi mi accorgo degli errori e/o dei ritardi, e mi rimetto in cammino! Oh bravo, e questo cosa significa? Che poco per volta mi sono reso conto che le mie grandi passioni, ovvero scrittura, fotografia e viaggi, potevano utilizzare il potente strumento della Rete per riunirsi e trovare uno sbocco inedito ed estremamente interessante!

Ed eccomi quindi su di una ennesima nuova strada.

Cosa ho fatto? Beh, per quanto riguarda le fotografie, ho cominciato a mettere ordine nei miei archivi.

E le pellicole? Le ho scansionate, con infinita pazienza, per digitalizzare tutto quanto poteva tornarmi utile (è un lavoro che rimane, non deprimerti!)

E poi? Poi ho individuato un paio di siti che mi dessero la possibilità di caricare le mie foto, e venderle ai clienti finali, quali che siano.

Di piattaforme per vendere foto online, ce ne sono tante. Io al momento mi sono concentrato su 500px e, anche se in misura minore, iStockphoto.

Che Differenze Ci Sono e Perché Ho Scelto Questi Due?

Ci sono varie differenze, tanto per cominciare diciamo che 500Px ha un pubblico più vario, ma sufficientemente vasto, mentre Istockphoto ha un target più professionale come editori, self publisher, agenzie pubblicitarie e un catalogo impressionante (quasi 10 milioni fra immagini fotografiche, video, immagini vettoriali!).

500 px ti dà la possibilità di iscriverti liberamente con tre opzioni diverse, una gratuita e due a pagamento, e di caricare ciò che vuoi, purché sia a una risoluzione base di almeno 3000px sul lato più lungo.

Non vi sono selezioni delle immagini che si possono caricare e queste vengono rivendute tramite download a una sola risoluzione possibile, oppure con stampa su tela e spedizione a casa dell’acquirente.

Il target di clienti è abbastanza vario, si spazia dall’appassionato al professionista.

Istockphoto invece non fa pagare nulla per l’iscrizione, ma per poter divenire “contributor” dovrai affrontare un piccolo test online di ammissione e inviare due foto che verranno valutate.Se superi anche questo passaggio, ti viene fornita una password per poter caricare i tuoi lavori.

Ogni volta che effettui un upload dovrai attendere qualche giorno affinché essa sia pubblicata oppure scartata. Una mail ti comunicherà entrambi gli esiti, positivo o negativo, specificando, nel caso del rifiuto, le motivazioni. I rifiuti sono sempre legati a questioni tecniche (grana dell’immagine, messa a fuoco del soggetto) e mai a questioni artistiche o qualitative in senso assoluto.

Ti consiglio di caricare immagini ad altissima risoluzione, perché il sistema ne creerà automaticamente almeno 4 o 5 versioni a risoluzioni diverse, che vengono vendute (esclusivamente tramite download) a prezzi diversi.

Io ho pensato di utilizzare entrambe le piattaforme per affiancarle e cercare così di avere una “vetrina” più vasta possibile di potenziali clienti.

E la scrittura? Da qualche anno, a ogni reportage che realizzo, e quindi a ogni viaggio, tengo un diario di bordo online, che mi diverte moltissimo e mi aiuta a creare “affezionati” ai temi del sito.

Al termine raccolgo tutto in un libro, che poi trasformo in e-book e in cartaceo e metto in vendita, sia sul mio stesso sito, che su piattaforme come Amazon e iTunes.

Il primo esempio e il primo lavoro in tal senso risalgono a pochi anni or sono, e ne venne fuori un libro (Viaggiatori Solitari) che mi diede parecchie soddisfazioni!

Il titolo, nell’insieme delle due versioni cartacea e digitale, vendette alcune centinaia di copie (e continua a reggere!). Non sono diventato più scrittore in questo modo, ma mi sono dato il permesso (perché è importante darseli i permessi, più che farseli dare) di fare qualcosa che mi piace, che magari piace a qualche lettore e mi aiuta a realizzare una parte di introiti che, assieme alle altre attività parallele, mi permettono di “pensare al prossimo viaggio”!

Cos’altro mi ha permesso di fare il Web nel mio lavoro? Avere una possibilità in più di realizzare qualche sogno! Dillo poco, no?..

Faccio un ultimo esempio: da circa un anno ho in mente la realizzazione di un reportage che ho chiamato Linea di Costa, che prevede un periplo da Gibilterra a Istanbul, lungo la linea di congiunzione fra mare e terra dell’Europa mediterranea.

Con il quale reportage vorrei raccontare, attraverso interviste, diario, racconti, e naturalmente fotografie, questa enorme parte di continente che disegna la nostra storia e la nostra geografia.

Per fare tutto ciò mi piacerebbe trovare uno sponsor. Che sto cercando attraverso due fronti:

  • quello giornalistico (concentrando la ricerca su testate inerenti, ma non solo)
  • attraverso la presentazione del progetto ad aziende, società o istituzioni che per affinità contenutistiche o interessi mirati (vedi ambito commerciale dell’azienda) trovino un riscontro nel progetto da me proposto.
Cosa è Successo nel Frattempo?

Le redazioni di Repubblica web e de L’Espresso web, dopo avergli sottoposto l’idea tramite mail e presentazione in PDF, hanno richiesto di visionare la galleria fotografica di presentazione del progetto ed entrambi i giornali le hanno pubblicate, (Repubblica gratuitamente, L’Espresso invece tramite compenso) favorendo non poco la crescita e la visibilità online del mio lavoro, agevolando al contempo la possibilità di trovare sponsor per l’impresa!

Tutto questo nel mio caso è stato estremamente importante, perché senza presenza sulla Rete (sito, blog, stock foto), quanto sarei dovuto “impazzire” (e cosa sarei riuscito a fare?) per trovare contatti e interessi per il progetto?

Riassumendo in due parole questa parte della mia parabola: attraverso errori e correzioni non smetto di mollare, e questo mi porta sempre un piccolo passo più in la. Non smettere neppure tu, mi raccomando!

A proposito, quali sono le tue piccole o grandi soddisfazioni di fotografo “nato” digitale, o “convertito” come me, attraverso il Web?




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