Italiani all’Estero: L’Importanza di Far Parte della Comunità

In questo post ti voglio parlare di uno degli aspetti fondamentali del vivere e lavorare in un paese straniero: l’entrare a fare parte di una comunità di italiani all’estero

Sara Bigatti: Da quasi dieci anni giro per il mondo, un po’ per l'avventura e un po’ perché sono una persona naturalmente curiosa. Sono una designer freelance, ma la mia grande passione, che ho trasformato in professione, è lo Yoga. Amo la natura e la vita in infradito. Da qualche mese mi sono trasferita a Taiwan, ma sto già pensando alla prossima meta.

Pubblicato il: 7 Dicembre 2014 | Categoria:

Ti consiglio di leggere questo post se hai intenzione di trasferirti in un nuovo Paese e sei alla ricerca di indicazioni e suggerimenti. Ti racconterò infatti, tramite quella che è la mia esperienza personale, perchè può essere importante fare riferimento ad una comunità di Italiani all’Estero!

Ammetto di essere una nomade un po’ particolare, nel senso che una volta piantata la tenda in un punto, non la muovo per parecchi mesi e a volte per anni; entro a far parte delle comunità dei luoghi in cui mi trovo e questo ovviamente mi permette di essere meglio in contatto con chi vive sul posto e chiaramente anche con gli italiani residenti.

Molti storcono il naso all’idea di incontrare anche in capo al mondo gente del proprio Paese, ma a parte che è praticamente impossibile trovare un posto al mondo senza italiani, a volte non è poi così male ritrovarsi tra connazionali.

Era molto che pensavo di scrivere questo post, ma mi sono decisa a farlo solamente ora perchè gli avvenimenti che hanno scosso la ‘piccola’ comunità di italiani della città dove vivo, mi hanno fatto capire ancora di più quanto ci si possa sentire soli e stranieri anche in un paese che ti ospita da tanti anni.

Non entrerò nel merito di una faccenda come questa, estremamente complessa e con molti aspetti ancora da chiarire, ma quello che voglio riportare e raccontarti è solo una storia di solidarietà, come ne succedono e, sono sicura, ne sono successe molte anche in passato nelle tante comunità di italiani all’estero.

Io sono a Playa del Carmen, una città messicana che in questi ultimi anni ha vissuto un impressionante sviluppo. Con l’aumento della popolazione e delle attività è cresciuta moltissimo anche la presenza di stranieri provenienti sia dal Nord America che dall’Europa. Ovviamente anche la presenza degli italiani è andata aumentando, facendo diventare Playa letteralmente un paesone.

A visitarla da turisti forse ci si rendere conto della presenza degli italiani dai molti ristoranti e caffè, ma è vivendoci che ci si rende conto della grandezza della comunità italiana.

Qui si possono incontrare quelli che sono arrivati con la valigia piena di soldi a costruire palazzi e quelli che sono arrivati con le tasche vuote e da zero hanno messo su la loro attività, quelli che hanno trovato un lavoro nell’immenso settore alberghiero e quelli che sono venuti a non far niente di preciso, ma che dicono di aver qualcosa in mente; insomma una comunità variegata per età, provenienza,idee e progetti.

Negli anni la presenza italiana è cresciuta molto, ma nessuno ha saputo mai quantificarla veramente, perchè non esistono dati e quelli che ci sono – il numero di iscritti all’Aire– non sono corretti, essendo estremamente distanti dalla realtà.

Al momento non esistono strutture o vere e proprie associazioni di rifermento, non ci sono punti di ritrovo, al di là dei vari bar e ristoranti, ma gli italiani ‘playensi’ sono comunque una comunità che interagisce, si supporta e si aiuta, cosa che ha dimostrato di sapere fare anche recentemente.

Nella vita di tutti i giorni ci sono le piccole necessità, le domande di chi è appena arrivato e il passaparola per trovare un lavoro o vendere qualcosa. Poi ci sono le situazioni impreviste, che fanno comunque parte della vita e vanno messe in conto.

Un paio di mesi fa a Playa è successo proprio uno di questi imprevisti e la comunità italiana ha saputo stringersi intorno ad un suo connnazionale, per dargli un addio e un calore che dall’Italia e dalle istituzioni non gli è mai arrivato.

Sarebbe bello, pensando ad un proprio progetto di vita all’estero, vedere solamente le cose più facili, gli aspetti più solari, ma forse a darci un freno nel partire a volte è proprio la paura di non pensare anche ai momenti di crisi. Sono cose che cerchiamo di cancellare e non vedere, ma se sapessimo che ad affrontarle non saremo soli…beh io credo che forse saremmo più sereni.

Negli anni sono stati diversi i gesti di immensa solidarietà a cui ho assistito; mi hanno commosso e mi hanno fatto sentire più sicura nella mia scelta di vivere all’estero.

Spero che a Playa presto possa nascere un’associazione più strutturata e che sia in grado di rispondere più in fretta alle necessità e intervenire con più efficacia.

community

Nel frattempo c’è Internet e i suoi mille mila gruppi di ‘Italiani a…’ , che per la mia esperienza in ogni Paese dove sono andata, sono sempre stati un punto d’appoggio fondamentale, soprattutto per muovere i primi passi, chiedere, capire…trovare qualcuno pronto a darti una mano.

Non vorrei che prendessi questo mio post, come un suggerimento a formare un ghetto di italiani o stare in una comunità chiusa e autoreferenziale… assolutamente no!

Se vai a vivere per molto o poco tempo in un nuovo Paese, devi entrare a farne parte, imparare la lingua, vivere le tradizioni e conoscere la sua gente.

Essere un nomade, cambiare Paese, trovare una nuova famiglia, un nuova casa è un scelta di vita intensa e bellissima e poter contare anche su altra gente, che ha compiuto le tue stesse scelte e che per questo ti può capire meglio, è un aiuto grandissimo!

Qui ti seguito ti elenco alcuni siti che ti possono aiutare a trovare comunità di italiani che vivono all’estero.

Italiansnet

Italiansonline

Uim

Italiani.li

Se sei in partenza per la tua nuova vita da Nomade o se già sei arrivato e vuoi contribuire scrivendo la tua esperienza con una comunità di Italiani all’estero, lascia un commento qui sotto!



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