Simon Majumdar

Simon Majumdar
Nazionalità:
Anglo-Indiana
Stato e città:
Gran Bretagna
Profilo personale:

Scrittore, Viaggiatore, Blogger e Gran Buona Forchetta!

Stile di vita:
Nomade Digitale
Le sue passioni:
Cucina, Cibo e Scrittura
Social links:

A te è mai capitato di mettere per iscritto una lista di buoni propositi e di cose che ti piacerebbe fare entro una data scadenza?

A me personalmente è capitato molto spesso ma, prima di conoscere la storia di Simon, non mi ero mai realmente reso conto di quanto fosse utile scrivere e custodire gelosamente le proprie idee.

Prima o poi infatti arriva per tutti un momento nella vita in cui avvertiamo il bisogno di cambiare qualcosa.

E’ proprio quando questo bisogno diventa una necessità che occorre avere il coraggio di aprire un cassetto e tirare fuori i nostri sogni, di guardarsi allo specchio e decidere se provare a realizzarli oppure se vogliamo continuare a farli appassire insieme a noi.

Il personaggio che voglio farti conoscere oggi ha iniziato la svolta della sua vita proprio mettendo in atto uno dei propositi fatti diversi anni prima.

Si chiama Simon Majumdar ed è un nomade digitale anglo-indiano,con una passione incontenibile per la cucina e il cibo, che ha trascorso un intero anno della sua vita girando il mondo e mangiando qualsiasi cosa.

Eat my globe è il sito dal quale ha raccontato il suo primo anno da viaggiatore con la forchetta in mano.

Io l’ho conosciuto grazie a un amico appassionato di piatti a base di pesce crudo… cosa che io detesto per altro! Dopo averlo visto su Internet mangiare l’hakarl in Islanda, ovvero pezzi di squalo crudo lasciato marcire al sole, questo buffo personaggio è diventato per lui un vero e proprio mito.


Come Ha Iniziato la Sua Avventura?

La storia di Simon inizia quando spedisce, per la 42esima volta in una giornata, una mail con scritto in fondo:

“Io Odio il Mio Lavoro!”

Eh, sì! Per Simon questa è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

In quel preciso momento ha detto “Basta!”: aveva capito che per lui era arrivato il momento di cambiare qualcosa nella sua vita!

Simon non sopportava più la routine del suo lavoro, non riusciva ad avere più stimoli e si sentiva prigioniero di un meccanismo che lo avrebbe reso infelice.

Avvertiva forte in sé il bisogno di fare nuove esperienze, di viaggiare per il mondo, di fare in modo che la sua vita andasse oltre le strette mura di un ufficio, dove trascorreva gran parte della sua giornata.

Ma all’inizio, come tutti, Simon non sapeva proprio come fare per dare una svolta e far cambiare rotta alla sua vita!


Come Gli è Venuta l’Idea Vincente?

Simon un bel giorno ritrova per caso un quaderno, scarabocchiato chissà quanti anni prima, con una lista degli obiettivi che avrebbe voluto raggiungere prima dei 40 anni.

Sulle pagine di questo quaderno, tra le tante idee che ha appuntato nel corso della sua vita, Simon rilegge una sua frase che lo colpisce in modo particolare.

Ripensa molte volte a quello che ha scritto e decide che quell’idea sarà il suo prossimo obiettivo da raggiungere:

“Andare un anno intero in giro per il mondo mangiando di tutto.”

Così Simon, appena passati i 40 anni, apre il cassetto dei suoi sogni e decide di provare finalmente a realizzare quello più grande.

Progetta un piano d’azione per riuscire a trascorrere un anno intero in giro per il mondo inseguendo la sua grande passione per il cibo.

Dopo aver vinto le sue paure e i suoi pregiudizi, si prende una pausa dal suo lavoro da dipendente nel mondo dell’editoria, prende tutti i suoi risparmi e parte di lì a poco per fare un lungo viaggio alla scoperta delle cucine di tutto il mondo.


Come Scopre e Inizia a Vivere il Web?

Simon è talmente entusiasta di fare una nuova esperienza di vita e di essere finalmente riuscito a vincere le sue paure, che decide di aprire il suo primo sito Web, sfruttando una semplice piattaforma gratuita disponibile su Google, per riuscire a condividere con tante altre persone la sua esperienza.

Scrive impressioni di viaggio correlate da scatti fotografici ma soprattutto condivide con i suoi lettori le ricette dei piatti più assurdi, che scopre e mangia durante il suo viaggio nei quattro angoli del pianeta.

Assaggia i piatti nelle cucine di decine di ristoranti, va nei mercati più caratteristici e sceglie tutti gli ingredienti, sperimentando di persona piatti e ricette sullo sfondo di paesaggi lontani e affascinanti, mostrati a tutti nelle pagine del suo sito.

copertina eat my globe

Simon contemporaneamente sfrutta la sue esperienze lavorative precedenti e inizia a scrivere il suo primo libro, Eat my globe. One Year to go everywhere and eat everything, oltre 250 pagine per raccontare attraverso i sapori la magnifica avventura di mangiare di tutto andando in giro per il mondo.

Il libro in poco tempo diventerà un caso letterario: sarà tradotto in diverse lingue, diventerà poi un audiolibro e recentemente è stato pubblicato anche in formato e-book.

Simon apre la sua pagina personale e continua a incrementare la sua autorevolezza e la sua reputazione sul Web, grazie ai commenti entusiasti e alle testimonianze condivise online dai suoi fans, che coinvolgono gli amici della propria rete personale di contatti a seguire le avventure culinarie mondiali di Simon.


Come Lavora e si Sostiene Economicamente?

Oggi Simon vive facendo quello che ha sempre sognato fare, continua a viaggiare e, grazie alla visibilità e alla fama che ha conquistato sul Web, è riuscito a trasformare la sua grande passione in una professione redditizia che adora.

Lui si definisce Author, Foodwriter e Broadcaster.

copertina eating for britain

Ha recentemente pubblicato il suo secondo libro Eating for Britain. A journey into the heart (and belly) of the Nation.

Simon collabora con diverse riviste e giornali, sia cartacee che digitali, come ad esempio il prestigioso The Guardian.

E’ anche co-fondatore di Dos Hermanos, un blog di cucina molto semplice che però risulta ancora uno dei più letti nel Regno Unito.

Simon è molto richiesto come testimonial nelle rassegne internazionali che celebrano il cibo e la cucina.

In Italia ha partecipato a una delle edizioni di De Gustibook, una fiera che si svolge annualmente a Firenze dove si incontrano editori, produttori, cuochi, giornalisti e degustatori, in una cittadella dedicata al gusto di leggere e di mangiare.

Simon è attivo su YouTube, sulle radio e sulle televisioni del Regno Unito, e recentemente è apparso a Los Angeles come giudice in una serie di programmi di grande successo negli USA, come The Iron Chef, prodotto dal The Food Network.com.

In una recente intervista, alla domanda Simon, qual è la tua più grande paura? Risponde così: Che qualcuno mi farà tornare al mio vecchio posto di lavoro.


Come è Riuscito a Crearsi il Suo Seguito di Fans?

Simon finora ha visitato e mangiato in oltre 30 Paesi, dalla Cina al Brasile, dalla Finlandia al Giappone, divertendosi molto e raccontando questa sua esperienza attraverso i sui blog e i canali online di comunicazione sociale, come Twitter e Facebook.

Grazie alla condivisione di contenuti utili e interessanti, ha reso partecipe molte altre persone appassionate e curiose come lui di assaggiare e di conoscere i piatti e le ricette più insolite del nostro pianeta.

Attraverso il passaparola online, si è creato pian piano un seguito di fans in tutto il mondo, che lo segue con interesse mentre sperimenta e condivide ricette dalla Cina, dalla Russia, dall’Argentina, dagli USA.

Andare e mangiare, questo il suo motto!

E proprio intorno a questo suo motto che Simon ha creato il suo movimento, una tribù di persone appassionate come lui di ricette e piatti bizzarri che, grazie ai Social Media, sono diventati il suo pubblico.


Cosa gli Ha Permesso di Raggiungere il Successo?

Grazie alla possibilità che il Web gli offre di raccontare a tutti le sue esperienze di viaggio e di scoperte culinarie, tramite video, pubblicazione di ricette, racconti di viaggio e di specialità culinarie, Simon acquista molta visibilità.

Raccoglie intorno a sé la tribù di persone che hanno la sua stessa passione, buongustai di tutto il mondo che diventano letteralmente il suo seguito di fans affezionati, interessati al suo lavoro e desiderosi di saperne di più.

Simon ha fatto entrare i suoi lettori nei laboratori dei produttori di specialità di tutto il globo, ha bussato alla porta della gente comune, che lo ha fatto entrare e sedere alla propria tavola, confidandogli piccoli segreti di piatti speciali.

Le persone hanno iniziato a seguire questo viaggio nel cibo con passione e a vedere attraverso gli occhi di Simon cosa si mangia dall’altra parte del mondo.

La sua tribù si è raccolta intorno a lui, i suoi lettori hanno iniziato a commentare le ricette, a dare consigli e a sperimentare in prima persona il piacere di cimentarsi in piatti altrimenti sconosciuti.

Sono le stesse persone che poi vorranno saperne di più, che compreranno i suoi libri e le sue raccolte di ricette, che seguiranno le sue interviste tv e radio, che leggeranno i suoi articoli sulle riviste, sui quotidiani e sui giornali.


Conclusioni sulla Storia di Simon

Simon continua a vivere viaggiando per il mondo, inseguendo la sua passione per il cibo.

Quel che più mi ha affascinato nella sua storia sono la determinazione che ha messo nel realizzare i suoi sogni e la forza che ha avuto nell’abbandonare quelle certezze lavorative che lo rendevano infelice per cercare nuove strade, puntando tutto su se stesso.

Comunicando in modo efficace e costruendo un suo seguito di fans appassionati, Simon è riuscito lentamente a trasformare il suo sogno e la sua più grande passione nel suo lavoro, nella sua professione.

Viaggiare, mangiare e condividere con gli altri piatti e sapori, dare a tutti la possibilità di scoprire posti e cibi speciali: un’idea semplice ma di grande successo.

A proposito della sua esperienza Simon dice:

“Ho camminato, camminato e ancora camminato… Ho fatto cose imprudenti, talvolta mi sentivo anche solo, ma guardandomi indietro mi sono reso conto di es­sere stato incredibilmente fortunato. In fondo il cibo è stato per me solo la chiave per conoscere i paesi che visitavo e ogni viaggio è fatto di facce, di volti, di persone.”