Lavorare Online in India: Connessioni, Spazi di Coworking e Opportunità

Ecco alcuni consigli, informazioni e suggerimenti utili se pensi di viaggiare e lavorare online in India

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Eleonora Malacarne: Ho vissuto in Spagna per sei anni, al termine dei quali sono partita per un viaggio in solitario in India. Se prima sognavo solo di ripetere questa esperienza, ora spero di farlo un giorno da nomade digitale. Mi piacerebbe trasformare la mia passione per i viaggi, le danze indiane e la scrittura in una professione online che mi permetta di vivere e lavorare viaggiando.

Pubblicato il: 1 Aprile 2014 | Categoria:

Sono tornata da poco in Italia dopo un lungo viaggio in India e ho deciso di scrivere questo post per condividere con te alcune informazioni utili sulla disponibilità di connessioni a Internet, di spazi di co-working e le opportunità che si stanno sviluppando nel subcontinente indiano per i nomadi digitali che vogliono viaggiare in questo Paese e lavorare online.

Prima di tutto una premessa: l’India non è sicuramente la meta ideale se la tua esigenza è quella di restare costantemente connesso ad Internet velocemente e 24 ore su 24 o di non rinunciare ad alcuna delle comodità che caratterizzano la tua vita quotidiana in Europa o in altri Paesi, ma negli ultimi anni la situazione sta cambiando velocemente ed è in continua evoluzione.

Se vuoi scoprire questo Paese, se sei paziente e sai affrontare gli imprevisti, se puoi essere flessibile, se hai una mente sufficientemente aperta a farti provare esperienze che non hai mai provato prima in altre parti del mondo e desideri lavorare online in India, ecco alcune informazioni che potrebbero esserti di aiuto.


Trovare Connessioni Wi-Fi in India

In India si trovano connessioni Wi-Fi in un numero di strutture turistiche, bar e ristoranti in costante crescita ed alcune città si stanno attrezzando per avere una rete Wi-Fi (le cosiddette Metro cities: Mumbai, Chennai, Bangalore, Delhi, Hyderabad e Calcutta).

Le connessioni, come ricordato anche in un mio precedente articolo e come sostenuto dalla mia amica Francina, sono spesso soggette a imprevisti quali tagli di corrente, malfunzionamenti della linea telefonica e scarsa potenza del segnale in strutture dalle pareti solide. Questo non significa che sia impossibile utilizzare Internet, piuttosto vuol dire che il servizio a volte sia erogato “a singhiozzo” e che la velocità e il funzionamento non siano delle costanti.

Proprio per questo premettevo come la pazienza sia una dote molto importante per lavorare online in India, così come la capacità di adattamento alle condizioni e agli imprevisti, il cosiddetto “problem-solving“.

Quanto sostengo però non vale per tutta l’India, tutto dipende dove ci si trova, se si è in una delle “Metro cities”, se ci si trova in un luogo molto turistico, se si è vicino a zone rurali oppure no.

Data la fama di “Silicon Valley a basso costo dell’Asia” che ha l’India, vorrei un po’ sfatare questo mito: sicuramente è vero che esistono numerosi Technopark ed è facile trovare connessioni, in realtà questo avviene soprattutto (ma non solo) nelle città più popolate (le Metro cities appunto), che spesso non sono però le più economiche, certamente offrono alloggi più attrezzati, ma anche più costosi, e una qualità della vita inferiore rispetto a cittadine più piccole o sulla costa.

Con il passare del tempo, tuttavia, i luoghi di villeggiatura si stanno attrezzando e stanno iniziando ad offrire connessioni di velocità e qualità sempre migliore.

Ti segnalo due pagine interessanti, una sulle connessioni Wi-Fi in India, l’altra è un elenco di strutture che offrono connessioni wireless.

Oltre a queste puoi consultare la sezione di Nomadi Digitali dedicata a servizi e risorse per trovare connessioni Wi-Fi ovunque nel mondo.


Utilizzare Chiavette e Modem USB per Connettersi a Internet

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Personalmente non ne ho mai utilizzate, ma in India c’è una ricca offerta di chiavette e modem USB proposte dalle numerose compagnie di telefonia indiane.

Se prima di partire sei interessato a saperne di più, puoi consultare i siti individuali delle diverse compagnie di telefonia e dare un’occhiata a questo articolo che recensisce una chiavetta USB di TATA Docomo, con tanto di prezzi.

Esistono inoltre dei Wi-Fi device per le chiavette USB, che permettono di utilizzare la connessione da più apparecchi contemporaneamente. Molti altri utilizzano lo smartphone come modem, per connettersi dal loro computer.

Se hai intenzione di utilizzare delle chiavette verifica attentamente la disponibilità del servizio da tutti gli stati indiani e l’eventuale differenza di prezzo imputabile al roaming, per evitarti brutte e salate sorprese.


Trovare Connessioni in Case Private, Hotel e altre strutture

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Secondo la mia personale esperienza, in India è più facile trovare connessioni Wi-Fi funzionanti e gratuite in homestays, case private o piccoli hotel, che non in strutture grandi oppure in hotel di lusso, che spesso hanno un numero maggiore di utenti ed offrono il servizio solo a pagamento.

Per esempio, io sono stata in un hotel composto da oltre 100 stanze, frequentato da Tour Operator e sede di congressi (non farti ingannare dalla sua pagina lussuosa, presentandomi sul posto sono riuscita ad avere una stanza standard al prezzo di 800 INR/notte con colazione = circa 9,5 euro). Il servizio di Wi-Fi era a pagamento (40 INR/h cioè circa 50 centesimi) e disponibile soltanto nella hall.

Diversamente sono stata in un’altra struttura nella cittadina di Pushkar in Rajasthan, cittadina piccola ma estremamente turistica e popolata più da occidentali che da indiani, in cui ho trovato un’ottima connessione Wi-Fi per gli standard indiani, abbastanza veloce e compresa nel prezzo dell’alloggio (400 INR/notte colazione esclusa, cioè poco meno di 5 euro), che ha funzionato quasi sempre: l’hotel infatti aveva un generatore di corrente (cosa non così frequente in piccoli hotel) ed avevo sempre una luce e la connessione anche quando veniva interrotta l’elettricità. L’hotel era a gestione familiare e composto da 15 camere.


Spazi di Co-working

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In India esistono numerosi spazi di co-working. In grandissima parte sono però presenti nelle già citate Metro cities (con tutti i vantaggi e gli svantaggi che ciò comporta, come spiegato in precedenza) o in città-sobborgo o metropoli artificiali come Noida, Gurgaon e Navi Mumbai dove hanno sede grandi edifici di call center e multinazionali.

A volte si tratta di enormi open space in cui centinaia di persone stanno sedute a “smanettare”, in quanto spesso vicine agli IT Park, e non esattamente di spazi con una concentrazione meno alta di persone come mi è parso di capire ne esistano a Chiang Mai o a Bali.

Esistono diverse risorse online che ne parlano, come directory di spazi di coworking, articoli che offrono elenchi con relativi prezzi e blog destinati agli startupper.

Curiosando un po’ tra gli indirizzi ho avuto modo di notare che gli unici spazi di co-working che non sono in grandi e trafficate città siano quelli di Goa, che, ad ogni modo, non si trovano nelle località di villeggiatura più famose, ma nell’entroterra, seppur a una distanza ridotta da tali località.


Opportunità per Nomadi Digitali in India

Come già detto in precedenza, stanno aumentando gli spazi pubblici in cui poter usufruire del Wi-Fi gratis.

Nei luoghi più turistici puoi spesso contare su alloggi a basso costo, bar e ristorantini ed alcune catene onnipresenti in India come Cafe Coffee Day e Barista (la prima una specie di corrispondente di Starbucks, la seconda una catena di proprietà della nostra Lavazza) sono spesso un punto di riferimento in quanto quasi sempre offrono connessioni Wi-Fi.

L’offerta di alloggi si sta differenziando e mi è capitato di trovare offerte di case in località costiere dove si affittano le singole stanze o la casa intera, soprattutto ad occidentali che decidono di svernare in India, in cui ci sono una connessione stabile, un generatore, il deposito dell’acqua oltre a una persona che fa le pulizie e una che cucina indiano (oppure si opta per il fai-da-te).

Durante il mio viaggio mi è anche capitato di trovare annunci che offrivano una sistemazione proprio in casa privata in cambio di lavoro online volontario per poche ore al giorno ed ho voluto sperimentare personalmente la cosa.

Avevo dei dubbi in merito in quanto l’annuncio che avevo scelto sosteneva che questo lavoro volontario sarebbe stato di traduzione oppure nell’ambito del SEO e lo descriveva come “simple stuff anyone can do” (cose elementari che chiunque sarebbe in grado di fare); a mio parere se si vuole lavorare bene e in modo professionale la cosa non corrisponde al vero. Inoltre veniva pagato pochissimo all’ora, a prezzo indiano per intenderci (certo, ma se c’era vitto e alloggio gratis in una villetta di mare con cuoco e governante, perché non provare?).

Mi sono detta quindi che per chiedere informazioni “non sposavo nessuno”, come si dice dalle mie parti, anche se le mie aspettative erano più o meno corrette, e ho risposto all’annuncio. Ho richiesto un appuntamento di giorno (ero pur sempre una donna sola) per parlare della cosa, mentre la persona che mi ha risposto via mail mi ha chiesto di vederci la sera in un bar dove trasmettevano una partita o la sera dopo a casa propria.

La cosa non mi è sembrata affatto seria e quindi ho lasciato perdere, ma per quanto sia stata un po’ negativa la mia esperienza ho avuto comunque modo di notare come annunci che offrono case condivise con Wi-Fi e lavoro online siano in aumento e l’India si stia aprendo al nomadismo digitale.


Altri Nomadi Digitali che Ho Conosciuto in India

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Mi è capitato viaggiando di incontrare qualche Nomade Digitale in fase sperimentale, un po’ come me, tra cui un padre di famiglia messicano, che la sera si dedicava a fare traduzioni, con la moglie e il figlioletto, ed un ragazzo inglese in giro per l’Asia che, attraverso il laptop e una connessione, comprava e vendeva oro.

In India sono anche venuta a conoscenza delle storie di alcuni nomadi digitali “locali” come la startupper Priyanka, oppure Shivya, che spiega anche ai suoi lettori come aiutarla a monetizzare attraverso il suo blog, o ancora il celebre Maneesh Sethi.

Insomma, a parte Francina, che ho già citato, non ho conosciuto o incontrato nessuno che faccia il nomade digitale a tempo pieno in India, anche se credo ce ne siano e che siano in aumento, è solo questione di tempo.


Conclusioni

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L’idea che mi sono fatta di Chiang Mai, come di una cittadina in cui i bar e i caffè brulicano di nomadi digitali e startupper, non può certo competere con quella che mi sono fatta dell’India, anche se da due anni fa a questa parte le cose sono cambiate, le connessioni migliorano e sono sempre più diffuse.

La tecnologia va avanti, ma anche il turismo lo fa, sempre più occidentali visitano l’India e molti iniziano a pensare di voler sfruttare il basso costo della vita per iniziare un proprio progetto.

L’India è un Paese complesso e non tutti i posti sono uguali, ci sono “molte Indie”, così come ci sono alcuni posti che già ora sono più adatti per lavorare online, ed altri meno.

Spero che questo post ti sia stato d’aiuto se desideri viaggiare e al tempo stesso lavorare online dall’India.

Tu Conosci qualcuno che lo fa? Ti piacerebbe farlo?

Se ti va di parlarne scrivimi attraverso i commenti qui sotto!



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